Villa Glori ridotta a una giungla
Il parco nel cuore dei Parioli vittima della mancata manutenzione: la protesta dei residenti
Erba alta e incolta, tronchi di alberi caduti dopo la neve e ancora abbandonati, panchine sommerse di sterpaglia. Tra i vialetti di Villa Glori, dove ogni giorno corrono centinaia di sportivi, molti residenti e tanti atleti provenienti dai circoli dell’Acqua Acetosa, compreso l’Aniene, lo scenario è desolante. Nel II Municipio i giardinieri attualmente disponibili sono soltanto 18 per 3,2 milioni di metri quadri di verde. Amuse: «Si pulisce raramente, il parco non è praticabile».
Panchine sommerse di erba alta e incolta, grossi tronchi e rami di alberi tagliati e abbandonati, rifiuti fuori dai cestini. Tra i vialetti di Villa Glori, dove ogni giorno corrono centinaia di sportivi, molti residenti e tanti atleti provenienti dai circoli dell’Acqua Acetosa, compreso l’Aniene, lo scenario è desolante. «Gli sportivi la amano perché è piena di verde, ma gli alberi caduti con la neve sono ancora lì accatastati», denuncia Federica Alatri dell’associazione Amuse che con Roma2pass organizza visite guidate. «La villa non è attrezzata per i cani e i cestini sono puliti raramente».
Il parco di 25 ettari di verde progettato dall’architetto Raffaele De Vico negli anni ’20 a forma di foglia, con un percorso circolare esterno tagliato da stradine che si inerpicano sulla collina dove c’è una piazza centrale, ha inglobato l’antica villa con il casale rustico tipico della campagna romana, una volta destinato a vigna e caccia. «Nel parco c’è un uliveto del tutto incolto» , aggiunge Alatri. Decine sono i ragazzini che in questi giorni giocano con l’acqua dopo la fine della scuola, percorrendo i viali con i filari di cipressi e raggiungendo la valle degli ippocastani. «Ma la fontanella vicino all’area giochi perde da mesi - denuncia una residente con il cane - ed è immersa in pozze pericolose per la proliferazione delle zanzare. Sui viali ci sono lunghi rivoli che scendono fino all’entrata del parco».
Villa Glori è a pochi passi da scuole e chiese tra il quartiere Parioli, il lungotevere dell’Acqua Acetosa e il Villaggio Olimpico, facilmente raggiungibile dal Liceo Lucrezio Caro e dalla Ippolito Nievo. «Intere generazioni hanno vissuto intensamente il parco organizzando feste di compleanno e anniversari, ma ora è impossibile».
Quando dopo la guerra Villa Glori, chiamata anche parco della Rimembranza, divenne pubblica, fu dedicata ai caduti e inserita nel piano urbanistico con una funzione sociale: i tre padiglioni che un tempo erano destinati a colonia estiva per ragazzi poveri e a rischio di tubercolosi oggi sono diventati il centro di recupero della Caritas.
«La villa è un emblema della città e ogni settimana con la Caritas organizziamo incontri per progetti ambientali come il riciclo e la raccolta dei tappi di plastica», continua Alatri che con Amuse e il comitato Don Minzoni si sono occupati di piantare circa 60 alberi in viale Bruno Buozzi e via Civinini
L’associazione
Il parco non è attrezzato per i cani e i contenitori dell’immondizia sono puliti raramente
dimostrando così come il volontariato e le donazioni sostengono intere aree della capitale.
Nel II Municipio i giardinieri in perenne carenza numerica sono in tutto 18 e sono addetti alle pulizie oltre che alla manutenzione del verde per conto del Servizio Giardini che dipende dall’assessorato all’Ambiente. «Abbiamo otto ville storiche nel territorio sulle diciassette complessive di tutta Roma - spiega l’assessore all’ambiente Rino Fabiano - per tre milioni e 200 mila metri quadri di verde sul totale dei 40 milioni della città». E se gli uomini sono pochi, gli attrezzi sono anche meno. «I giardinieri hanno un solo trattore, due falciatrici e un solo furgoncino».