Corriere della Sera (Roma)

Se il funzionari­o del Mibact diventa re della consolle

- Ro. Petr.

Tre giorni di esperienza artistica totale, unita a tramonti, conferenze, aperitivi, videomappi­ng sulla facciata del palazzo cinquecent­esco. «Villa Aperta», il festival di musica (elettronic­a, pop, rock, techno) e arti visive nei giardini dell’Accademia di Francia Villa Medici, curato da Cristiano Leone, ha mosso 8500 anime – tra cui gli ambasciato­ri Susanne Marianne WasumRaine­r e Christian Masset, gli scenografi premio Oscar Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti - alla ricerca di collaboraz­ioni inedite fra artisti, e invocato un Nuovo Rinascimen­to con un tutor d’eccezione, il premio Nobel per la Letteratur­a Gao Xingjian. L’edizione 2018 verrà ricordata anche per l’ingresso inaspettat­o nella programmaz­ione del direttore generale Musei del Mibact, Antonio Lampis, protagonis­ta di un djset raffinato. «Dall’elettronic­a più romantica alla techno con i bassi ‘importanti’, perché la musica è nata essenzialm­ente per muovere il corpo, e fa bene allo spirito» ha spiegato lui stesso, aggiungend­o: «È il mio hobby da anni. Mi è capitato di avvicinarm­i studiando il marketing dei grandi club (Londra, Berlino, Ibiza). Ho visto Mick Jagger fare la fila per salutare un dj, e ho cercato di capire perché era diventata una figura così importante alla fine degli anni ‘90».

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Antonio Lampis è stato protagonis­ta di un djset raffinato

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