Lazio-Acerbi, ci siamo Cataldi più 8 milioni, si chiude col Sassuolo
Lazio-Acerbi, ci siamo. Il club biancoceleste e il Sassuolo dovrebbero aver trovato un punto d’incontro: dopo tanti tira e molla, avrebbero raggiunto l’accordo a 8 milioni più 1-2 di bonus legati alle presenze del difensore centrale in campionato e in Europa League.
Nella trattativa con gli emiliani verrà inserito anche Danilo Cataldi – di ritorno in biancoceleste dopo il prestito al Benevento – che andrebbe a titolo definitivo al Sassuolo per un volume di affari complessivo pari a 13-14 milioni di euro. Più o meno, la richiesta iniziale della società del patron Giorgio Squinzi. Il ventiquattrenne centrocampista, cresciuto nel vivaio biancoceleste, ritroverà così il tecnico Roberto De Zerbi dopo l’ultima stagione insieme.
Le due società stanno sistemando alcuni dettagli riguardanti i bonus, ma Acerbi e la Lazio non sono mai stati così vicini. A gennaio scorso c’era stato l’interessamento di Inter e Galatasaray, nelle ultime settimane invece l’affondo dei biancocelesti, a caccia del sostituto dell’olandese Stefan De Vrij, è risultato vincente.
A Sassuolo Acerbi, 30 anni, era diventato il «sindaco»: 38 partite (e 4 gol) nel 2015-16, 49 tra Europa, Coppa Italia e serie A nel 201617 ( e altre 4 reti) e 38 presenze la stagione scorsa, che diventano 41 sommando le 3 di Coppa Italia. L’ultima gara saltata il 4 ottobre 2015: da lì in poi Acerbi le ha giocate tutte. Elemento unico, insostituibile.
Ma il difensore aveva voglia di alzare l’asticella e rimettersi in gioco in club di maggiori ambizioni, e per questo non ha esitato ad accettare la proposta biancoceleste: 4 anni di contratto a 1,5 milioni netti a stagione, l’accordo è già sul tavolo da quasi un mese.
Acerbi tornerà dunque in una big, dopo la stagione (2012-13) trascorsa nel Milan. All’epoca, acquistato dal Genoa, il difensore si ritrovò tra le mani la maglia numero 13 appena lasciata da Nesta. Il sogno di una vita: «Dopo i video di Weah e le partite in curva il Milan era diventato un mio obiettivo». Ma non andò benissimo: 6 presenze nella prima parte di stagione prima di essere ceduto al Chievo. Ecco, dimenticate quell’Acerbi. Perché oggi Francesco è maturato come uomo e come giocatore. La Lazio ora aspetta solo di abbracciarlo.