Premi e progetti, una lunga estate da Manetti Bros
Dopo il successo (e i premi) della commedia musicale «Ammore e malavita» i due fratelli registi incontrano il pubblico nei festival dell’estate
«Una serie tv da Zora la vampira? Sarebbe una bella idea. Io e Marco siamo molto legati a quel film». Sono passati diciott’anni dall’opera che rivelò il talento dei Manetti Bros. E della loro protagonista, Micaela Ramazzotti, il tutto con la benedizione di Carlo Verdone. I due fratelli romani, grazie a Ammore e malavita, stanno raccogliendo, ovunque, premi e entusiasmo popolare. «In fondo i due film sono imparentati — osserva Antonio, il più piccolo dei due — anche Zora la vampira come Ammore e malavita supera la divisione in generi, anche quello a modo suo era un musical. In questi anni siamo cresciuti, professionalmente, ma in qualche modo siamo ripartiti dall’inizio, facendo tesoro anche degli errori fatti».
❞ Ispirazione Roma? È stata la curiosità a spingerci a cercare altro, il nostro è un cinema di fantasia, ci viene spontaneo stare lontani dall’attualità che invece in questo momento qui si sente molto
Ma lì il cuore era la scena notturna del Prenestino e dei centri sociali, negli ultimi tempi avete allargato i confini: Napoli con il cinema e la Bologna dell’Ispettore Coliandro in tv. E Roma?
«È stata la curiosità a spingerci ad allontanarci, a cercare altro. Il nostro è un cinema di fantasia, ci viene spontaneo stare lontani dall’attualità che invece in questo momento a Roma si sente molto. L’amiamo tanto, troveremo prima o poi il modo di raccontarla. Ma ci piacerebbe anche un set all’estero, magari in Oriente: a Tokio e Seul ci hanno fatto tantissime feste».
Ci siete stati per «Ammore e malavita» che, a partire da Venezia, vi porta in tour da mesi come foste musicisti.
«È vero. Sabato sera andiamo all’Ischia Festival, il 21 luglio saremo al festival di Tavolara per incontrare il pubblico prima nella piazzetta di Porto San Paolo, poi sull’isola dove si proietterà il film. A Trieste ci hanno dedicato una retrospettiva».
Sembrate stupiti, non vi aspettavate questo successo?
«Sinceramente no, in fondo era una vera scommessa, un rischio anche che fosse in gara a Venezia. La cosa che ci stupisce di più sono i premi»
I Pasinetti al Lido per film e attori, poi i David di Donatello, quindi Globi d’oro, Ciak d’oro e pochi giorni fa Nastri d’argento per colonna sonora e canzone. Bel palmarès. Una rivincita per chi vi considerava troppo di nicchia: romani e fan del cinema di genere?
«Una grande soddisfazione, alla fine la spiegazione più semplice è che tutto ha funzionato al meglio».
Prossimo film?
«Ancora tutto troppo nebuloso. Dobbiamo prima finire di girare il prossimo episodio di Coliandro, poi ci applicheremo. Ma non sappiamo ancora su quali strade finiremo.
Protagonista della fiction sul commissario ideato da Carlo Lucarelli è Giampaolo Morelli. Ritrovate anche Serena Rossi. E pure Claudia Gerini, ultima arrivata nella famiglia.
«Siamo un po’ chiocce, è
vero, quando ci troviamo bene allarghiamo il gruppo. Lei si era detta disponibile a tornare a lavorare insieme, così abbiamo chiesto a Carlo Lucarelli di pensare a un personaggio per lei».
Risultato?
«Fa la cattivissima, una misteriosa signora turca esperta di arti marziali. Un’altra romana che insieme a noi fa il giro del mondo».