«Segnalate le buche, le tappiamo»
Intanto un’associazione sfida il Campidoglio. E il gruppo della Lega richiama la sindaca Raggi Prova su strada: abbiamo colorato l’asfalto dissestato, alcuni applausi, nessuna multa
Si moltiplicano le buche «colorate»: all’appello di Graziella, mamma di Elena, ha risposto anche l’associazione «Tappami». «Sono già aumentate le richieste», confermano. Spray alla mano anche la nonna-writer di piazza Fiume, Miranda, 77 anni. Intanto i consiglieri della Lega bacchettano la sindaca.
«Ci sono più romani che buche» è il loro motto. E fa ben comprendere lo spirito con cui è nata «Tappami», associazione di volontari che da tre anni ripara i dissesti delle strade romane. Azionismo civico nato per migliorare la città, rimboccandosi le maniche. Normale che gli aderenti siano stati tra i primi ad aderire alla campagna «salvavita» lanciata da Graziella Viviano, mamma di Elena, morta sulla via Ostiense. In tanti stanno rispondendo all’appello, persino super-nonnine.
Operai-cittadini
«Quando cerchi una buca offri un servizio alla comunità, è utile», commenta Cristiano Davoli di «Tappami», creata nel 2015 e giunta ormai a cinquemila buche ricoperte. «Non pensavamo a un tale riscontro, ma ormai abbiamo migliaia di richieste l’anno – racconta –. I cittadini ci donano l’asfalto, ovviamente a freddo perché dura più a lungo, alcune ditte ci hanno istruito sui materiali migliori da usare». Tempo stimato per ricoprire una buca? Un minuto secco.
Mai multe
«Qualche cittadino ci prende in giro, dicendoci che il rattoppo non durerà. Non sapete quante scommesse abbiamo vinto!», ride Davoli che con i suoi colleghi racconta del buon rapporto con i vigili. Mai una multa, anzi. Li scortano o li ringraziano perché senza «Tappami» sarebbero rimasti a fare i baby-sitter al dissesto di turno. «Siamo assicurati, ci muoviamo con attenzione - spiega ancora Cristiano – ma se tutti facessero come noi si riparerebbero 40mila buche l’anno. Abbiamo provato a suggerire al Campidoglio di usare i volontari civici, ma non ci ha mai ricevuto». Dopo l’appello di Graziella poi le richieste si sono moltiplicate, due, tre al giorno le telefonate. La lista delle strade colorate infatti aumenta.
Giallo speranza
Dalla periferia al centro, da via Trionfale a corso d’Italia, passando per via Nomentana, i «cerchiaggi» si moltiplicano. E tra quelli che hanno deciso di impugnare una bomboletta c’è anche Miranda Seveglievich, professoressa in pensione di 77 anni. È originaria della Dalmazia, è un’esule come ama ricordare e, dopo aver vissuto a Trieste, si è trasferita a Roma oltre 40 anni fa. Ha insegnato italiano e storia per gran parte della sua carriera in un istituto tecnico a Cento-
Regali
«I cittadini ci donano l’asfalto. È a freddo perché dura di più»
Piazza Fiume
In azione un’ex prof di 77 anni: «Non potevo starmene a casa seduta sul divano»
Il Carroccio
Per il gruppo regionale il rischio «è dietro l’angolo. Occorre un’inversione di rotta»
celle. «Ragazzi con gravi difficoltà – è il suo ricordo di quegli anni –. Prima di pensare alla didattica, ho sempre cercato di trasmettere loro dei valori». Proprio sulla base di quei valori la signora Miranda, nonostante i numerosi acciacchi, si è convinta che la campagna «salvavita» non poteva essere ignorata. Così è uscita, ha comprato uno spray e ha iniziato a colorare le buche vicino la sua casa.
La nonna-writer
«Quando ho letto la notizia, mi sono sentita anch’io responsabile di questa tragedia», afferma con tono deciso, ma commosso. «E allora ho pensato che non potevo starmene a casa seduta sul divano. Così ho preso una bomboletta che non avevo mai usato prima, infatti mi sono sporcata tutte le scarpe, e ho agito». La speranza di Miranda è che il suo non rimanga un gesto isolato: «Mi ricordo di quando mandai un telegramma al papà di Eluana Englaro. Ci sono delle cose che vanno fatte anche per sentirsi parte di una comunità, per aiutare chi soffre». Così adesso sulle strade vicino a piazza Fiume – via Bergamo, via Nizza, via Arno – ci sono i cerchi gialli di una signora di 77 anni che per una mattina ha messo da parte i problemi fisici, mostrando una tenacia da vendere. «Quando sono tornata a casa, il mio compagno di vita mi ha anche rimproverato per aver rischiato di prendere una multa. Ma ci sono cose per le quali vale la pena reagire. Se fossi stata ancora in cattedra – conclude Miranda – avrei chiesto ai miei alunni di aderire alla campagna».
Appelli
E ieri il gruppo della Lega in Regione strigliato la sindaca Virginia Raggi: «Le strade di Roma sono un colabrodo, il pericolo è dietro l’angolo. Occorre un’inversione di rotta nella manutenzione».