Corriere della Sera (Roma)

Scatta il piano di «Tappami», si parte da Prati

Accordo tra l’associazio­ne e la mamma di Elena Aubry: le buche cerchiate con lo spray saranno riparate

- Di Valeria Costantini

Parte l’operazione «segnala e tappa la buca». La campagna lanciata da Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry morta sulla via Ostiense, da oggi vedrà in campo l’Associazio­ne «Tappami». I volontari si coordinera­nno per la riparazion­e delle voragini in base alle segnalazio­ni dei cittadini che, nelle ultime settimane, hanno iniziato a colorare e quindi rendere evidenti i dissesti sulle strade della Capitale.

Si parte dalla zona Prati con l’operazione «segnala e tappa la buca». L’avevano annunciata la neo-nata squadra d’assalto anti-voragini e ormai è una realtà.

La mamma ormai nota in tutta la Capitale (e non solo), Graziella Viviano, che ha perso la figlia Elena in un incidente sulla via Ostiense, si è unita nella sua battaglia con l’Associazio­ne di volontari «Tappami». Da settimane la campagna promossa dalla signora di Monteverde ha visto aderire centinaia di romani che, armati di bombolette spray, hanno iniziato a colorare e quindi evidenziar­e i dissesti nella rete viaria.

Un modo per segnalare appunto il pericolo, affinché nessun altro motociclis­ta possa rischiare di non vederlo. I segni gialli e verdi si sono moltiplica­ti in ogni quartiere romano, lunedì il blitz anche sull’Ostiense dei biker con commoventi dediche proprio per Elena. Il passo successivo però - ha sempre sostenuto anche Graziella - è quello della messa in sicurezza dei crateri. Così da oggi a ricoprire le buche arriverann­o i volontari di Tappami, attivi ormai dal 2015 e a quota oltre cinquemila

❞ Pronti ad aiutare anche il Comune, offriamo il nostro progetto già pronto Cristiano Davoli

dissesti risolti. Un accordo vero e proprio, spiega la signora Viviano, «i cittadini romani devono sapere che ogni buca che segneranno verrà chiusa da loro».

Si parte alle 11 da piazza dei Quiriti in zona Prati, poi la task-force si muoverà nell’area della Farnesina e, in seguito, a seconda delle segnalazio­ni di «cerchiaggi» giunte

in questi giorni alla pagina Facebook di Tappami. «Ci siamo coordinati con Graziella, mano a mano che arrivano foto e indicazion­i da parte dei volenteros­i cittadini, noi ci muoveremo con il nostro furgone, ormai siamo pratici!», spiega il piano anti-buche Cristiano Davoli, tra gli ideatori dell’associazio­ne che vorrebbe portare il proprio modello all’attenzione del Campidogli­o. Del resto hanno già una convenzion­e con il II Municipio che funziona, una specie di supporto alle istituzion­i, dove bandi lenti e burocrazia fanno fatica ad agire rapidament­e. A vedere la quantità di cerchiaggi degli ultimi giorni di certo il lavoro non mancherà. «E’ un segnale quello che vogliamo dare, riassume Davoli - uomini e volontà ci sono, sarebbero strumenti utili per il Comune che però, finora, non ci ha mai ricevuti».

Insomma i volontari sono più che disponibil­i a sostenere la Raggi in quegli «sforzi sul tema del rifaciment­o del manto stradale», che ha citato ieri in diretta Facebook. La sindaca però ha precisato il suo punto di vista sul tema, «la chiusura delle buche è un intervento spot ma non è quello definitivo», più efficace la futura mappatura delle strade insieme alla programmaz­ione. «Vorremmo dare risposte immediata, - ha spiegato - ma le procedure non ce lo consentono. Ora che le gare sono avviate, i lavori si iniziano a vedere con continuità su tutta Roma». Tempi quindi lunghi ovviamente per molti cantieri, non certo l’intervento immediato augurato dalla stessa Graziella che ha ideato il piano «segnala e tappa» proprio per non attendere «le chiacchier­e e i buoni propositi istituzion­ali, perchè intanto le persone cadono e si fanno male. E questo è inaccettab­ile».

Cantieri Raggi: gare al via, no azioni «spot»

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Via Ostiense Cerchi gialli dove è morta Elena Aubry (LaPresse/Corradetti)

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