Cade in moto per una buca, è grave
Sempre più vie cerchiate di giallo per segnalare i pericoli dopo l’appello della madre di Elena Aubry Ancora un incidente, questa volta vicino a Porta Portese: subito «rattoppato» il cratere
Cade con lo scooter su una buca a Porta Portese e resta gravemente ferito. Il timore di tanti si è materializzato ieri mattina in viale delle Mura Portuensi dove un quarantenne è scivolato con il motorino ed è finito in ospedale in prognosi riservata. Sul posto sono intervenute le pattuglie dei vigili urbani. La buca è stata rattoppata per evitare altri incidenti. Sembra che non fosse stata segnalata. Gli investigatori della polizia municipale, che confermano il coinvolgimento del cratere nella caduta dello scooterista, attendono l’ok dei medici per poterlo ascoltare e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Sempre ieri sulle strade altri gravi incidenti, con un bilancio tragico: un morto e cinque feriti in prognosi riservata.
Prima o poi doveva succedere. Era già successo in passato, d’altra parte, e fino a oggi nessuno ha fatto niente. E così ieri mattina, in viale delle Mura Portuensi, a Porta Portese, un quarantenne in sella al suo scooter ha preso in pieno una buca. Se l’è trovata davanti, proprio in mezzo alla strada - per la verità una delle poche senza grossi dissesti o avvallamenti -, e non è riuscita a evitarla. Stefano G., un libero professionista, è caduto rovinosamente sull’asfalto. Lui da una parte, lo scooter - un Kymco - dall’altra. E da subito si è capito che le sue condizioni erano gravi.
Alcuni scooteristi e qualche automobilista si sono subito fermati per soccorrerlo. Era a terra, e lì è rimasto fino all’arrivo del personale medico di un’ambulanza del 118 che lo ha «stabilizzato», come dicono in gergo gli operatori dell’Ares, e trasportato d’urgenza al San Camillo dove si trova in prognosi riservata. Quando ci sarà l’ok dei medici non è escluso che i vigili urbani andranno a sentirlo per capire la dinamica dell’incidente. Ma gli stessi agenti della Municipale confermano che la caduta è stata provocata da quella buca, quasi all’incrocio con via Portuense, che nel corso della giornata è stata poi rattoppata. Una colata di bitume per chiudere un cratere di quasi un metro di lunghezza e abbastanza profondo da far perdere il controllo di un motorino, anche a velocità non particolarmente sostenute. Insomma un pericolo, come lo sono tutte le buche che i romani da giorni stanno cerchiando in più quartieri con vernice gialla e verde per segnalarle a chi dovrebbe intervenire, dopo l’appello lanciato da Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry, la giovane morta all’inizio di maggio in moto sulla via Ostiense forse proprio a causa delle radici che hanno deformato l’asfalto. Ma quella di ieri è stata una giornata comunque costellata da gravi incidenti stradali. In serata, poco dopo le 19, fra via Lamaro e via Quintavalle, a Cinecittà, due auto si sono scontrate frontalmente: al volante di una c’era un rom minorenne che l’aveva rubata poco prima. È finito in ospedale con gli occupanti della seconda vettura. E ancora: sempre in mattinata un uomo di 69 anni, R.T., ha perso la vita nello scontro fra altre due auto su via Valeria, località Crocetta, nei pressi di Tivoli. La vittima si trovava su una Smart, accanto a lui c’era la moglie rimasta gravemente ferita. La city car è finita contro una Bmw Serie 1. Lui è deceduto prima di essere caricato
Scontri Cinecittà, frontale con 3 feriti causato da rom. Tivoli, 1 morto. Pontina: gravi padre e figlia
sull’eliambulanza che lo avrebbe dovuto portare in ospedale, lei è stata invece trasferita in ambulanza al San Giovanni Evangelista di Tivoli. Il sessantenne era originario di Bivio San Polo. La strada è rimasta chiusa a lungo per consentire l’arrivo dei soccorsi e l’atterraggio dell’elicottero. In gravi condizioni sono anche padre e figlia, di 45 e 16 anni, coinvolti poco prima delle 9 in un incidente su via di Pratica, vicino alla Pontina, fra Roma e Pomezia. La motocicletta sulla quale si trovavano è finita fuori strada dopo essere stata toccata da un’Opel Agila. Il padre è stato ricoverato in prognosi riservata al San Camillo, la figlia con l’eliambulanza al Sant’Eugenio.