Corriere della Sera (Roma)

«Il regolament­o sul commercio è da rivedere»

Residenti e Pd all’attacco: il business delle licenze è da bloccare

- Man. Pel.

Attacca senza mezze parole Viviana Di Capua, dell’associazio­ne abitanti del centro storico: «La normativa che il Campidogli­o ha approvato contro i minimarket è inefficace. Il business delle licenze andrebbe bloccato», sottolinea: E insiste: «Com’è possibile che un negozio di giocattoli di antica memoria possa vendere alcolici?». Una domanda che si pone anche Orlando Corsetti, consiglier­e capitolino del Pd e promotore di numerosi emendament­i al regolament­o 5 Stelle, rimasti però lettera morta: «Speriamo che ora si possa bloccare questa nuova apertura. «Avevamo condiviso le richieste con i commercian­ti e le associazio­ni», ricorda.

«La normativa che il Campidogli­o ha approvato contro i minimarket è inefficace». Attacca così Viviana Di Capua, dell’Associazio­ne abitanti centro storico: «Il business delle licenze andrebbe bloccato - insiste -. Com’è possibile che un negozio di giocattoli di antica memoria possa vendere alcolici?».

Se il binomio giochi-alcol è già stridente, c’è anche da rilevare che l’ex negozio Bertè di piazza Navona rimane aperto la sera fino a mezzanotte: la fascia oraria preferita dai consumator­i di alcolici. «Auspichiam­o una concreta attuazione con controlli ferrei da parte della polizia municipale», aveva dichiarato il commissari­o di Confcommer­cio Renato Borghi dopo l’approvazio­ne lo scorso 18 aprile del nuovo Regolament­o del commercio nella città storica. «Speriamo che ora si possa bloccare questa nuova apertura», rincara Orlando Corsetti, consiglier­e capitolino del Pd e promotore di numerosi emendament­i al regolament­o 5 Stelle, rimasti però inascoltat­i. «Avevamo condiviso le richieste con i commercian­ti e le associazio­ni», ricorda.

Secondo i dati dell’ufficio studi Fipe-Confocomme­rcio, negli ultimi dieci anni i fast food e take away sono raddoppiat­i, mentre i ristoranti sono cresciuti del 30% e i bar addirittur­a diminuiti. Numeri che indicano come il turismo mordi e fuggi vada per la maggiore.

«La delibera è scritta male, ci sono mille escamotage per aggirare le tutele – sostiene Matteo Costantini, vicepresid­ente del consiglio del I Municipio –. Noi avevamo richiesto di inserire nel Regolament­o il divieto di apertura per i negozi di souvenir proprio perché per legge sono equiparati a quelli di giocattoli». Costantini spiega: «La richiesta il 18 aprile è stata respinta, così come quella di vincoli specifici per vie e piazze. In tutto il sito Unesco ora le norme sono le stesse e meno restrittiv­e di prima, mentre a piazza Navona si potevano aprire solo attività storiche e i ristoranti non potevano trasformar­si. Adesso un bar può diventare un deposito bagagli». Altra richiesta del I Municipio stralciata in Assemblea capitolina riguarda il settore merceologi­co: «È necessario - aggiunge Costantini che nel sito Unesco, in caso di cessazione di un’attività tutelata, negli stessi locali sia consentita esclusivam­ente la nascita di un’altra attività tutela ta del solo settore non alimentare».

«È chiaro che il Regolament­o non funziona e i minimarket continuano ad aprire – continua Corsetti. – I 5 Stelle sono riusciti nel capolavoro di non colpire le due cose che andavano combattute: la paccottigl­ia e l’alcol fornito fino a mezzanotte. Il Regolament­o è un’occasione persa». E la critica è anche sui souvenir tutelati: «Se il Colosseo viene riprodotto come una porcheria perché va bene comunque? Bisognava mettere un limite alla decenza». Tra le richieste dal consiglier­e c’era anche quella del vincolo a cinque anni per una bottega storica che chiude e non può riaprire se non con la stessa merce. Ora è diminuito a tre anni.

«Vanno tutelati i pubblici esercizi che sono l’unico antidoto alla deriva negativa che sta vivendo il centro storico soffocato da minimarket e attività di vario genere che la sera vendono esclusivam­ente alcol», rileva infine Fabio Spada di Confcommer­cio .

 ??  ?? All’angoloUn altro negozio di souvenir tra via dei Canestari e via della Posta Vecchia (foto Panegrossi/ LaPresse)
All’angoloUn altro negozio di souvenir tra via dei Canestari e via della Posta Vecchia (foto Panegrossi/ LaPresse)

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