Corriere della Sera (Roma)

«A guardia dei cinghiali, ora basta»

- Di Valeria Costantini

Fare da «piantoni» a campi nomadi, voragini, alberi caduti, rifiuti e fontane. E ora pure ai cinghiali. Il Sulpl usa l’ironia nel senso che i vigili si ritrovano troppo spesso a fare da baby-sitter a qualunque emergenza cittadina. Lo segnala il sindacato romano in merito al ruolo di «transenne umane» di molti agenti.

L’ultimo episodio è cominciato con l’arrivo di una segnalazio­ne in via degli Eroi della Difesa di Roma, a Spinaceto. «Ti chiamano in centrale - racconta il Sulpl sula sua pagina Facebook al IX Gruppo Eur in questo caso, e ti segnalano la presenza di alcuni cinghiali. Nessuno che sia in grado dal Comando del Corpo di dirci cosa fare e allora, sulle spalle del collega, resta la scelta su come comportars­i». Sulle voragini che si sono aperte in tutta la città ormai i vigili sono esperti: si muovono per chiuderle, mentre altre restano a sorvegliar­le per ore, magari giorni e notti intere. «Ma coi cinghiali cosa si deve fare?», si domanda ancora il sindacato, sottolinea­ndo in sostanza il difficile ruolo di «ghostbuste­rs» affidato ai vigili urbani dalla Capitale: della serie, come recitava il noto film, in caso di emergenza «chi chiamerai?». I vigili ovviamente che, però, non sono forestali o veterinari e possono solo garantire la tutela dei pedoni e, naturalmen­te, della famigliola di cinghiali in trasferta a Roma sud.

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