Noa in concerto Lettere a Bach fra note e impegno
In concerto a Palazzo Venezia farà ascoltare brani inediti Lettere private scritte sulle note del compositore. Tra famiglia, impegno e amore per il Sud Italia
Un concerto che ha il valore di un’anteprima: non solo il fascino di lingue che si fondono — l’ebraica, la yemenita, inglese e napoletano — a creare un solo idioma, nei brani di repertorio, ma anche un omaggio a Bach, cui è dedicato il prossimo album, in uscita ad ottobre.
Noa sarà stasera in concerto nel giardino di Palazzo Venezia: ventotto anni di musica, di messaggi di pace, di appelli. Di note e parole. Di riflessioni che partono da lontano e arrivano all’attualità: «Qual è l’identità delle persone? Io sono yemenita, americana, araba ma ebrea — ha spiegato sul palco del live che stasera porta a Roma, per la rassegna Il giardino ritrovato —. Sono nata in una famiglia con molte identità, per cui per me è semplice pensare che identità è mescolanza. Tutto il mondo è una grande identità. Anche i fiori e la natura». Così leva un canto tradizionale yemenita in ricordo della nonna: «Pensavo che la sofferenza riguardasse il passato, invece anche oggi tante donne soffrono e devono lottare per i diritti fondamentali. Dedico a tutte loro questa canzone».
Buona parte del concerto è dedicata all’inaspettato incontro con il genio. Letters to Bach è un viaggio fra le armonie barocche condotto in maniera molto personale, perché personali sono le storie che vi si raccontano. Invention number 6 nasce attorno ai messaggi whatsapp scambiati con suo marito, il pediatra
In questo progetto io e Gil abbiamo selezionato musiche del genio barocco, trasformandole, con i testi, in canzoni, eseguendo i pezzi nel nostro stile e dando loro una prospettiva inedita
Asher Bayak. Invention number 13 trae spunto dall’età di Enea, la figlia di mezzo: un divertissement sull’età cruciale rappresentata dall’adolescenza. Una lettera è dedicata alle donne e al loro coraggio: Song for women.
«In questo progetto — ha detto — io e Gil (Gil Dor, chitarra e direzione musicale,da 28 anni al fianco dell’artista, ndr) abbiamo selezionato un’antologia di composizioni dall’incredibile Johann Sebastian Bach, trasformandole, con i testi, in canzoni, arrangiando ed eseguendo i pezzi nel nostro stile e dando loro una prospettiva inedita. Il pubblico di tutto il mondo sta apprezzando molto»
Non mancheranno le interpretazioni che hanno fatto amare Noa in Italia: l’esecuzione dell’Ave Maria e di La vita è bella colonna sonora del film di Roberto Benigni, sulle note di Nicola Piovani. E canzoni napoletane dall’album Noa sings Napoli, brani da Love medicine del 2015, che verteva sull’impegno per la pace, contro ogni naziona-
lismo. Un lavoro in collaborazione con grandi jazzisti, come Pat Metheny.
Noa usa la voce come un’arma anche per fermare concetti, che sono tutt’uno con l’espressione musicale. «Guardami oltre il confine, oltre il muro. Una luce sta brillando, oltre il dolore, oltre le lacrime, deve esserci qualcosa in più»: versi scritti in inglese sul Concerto n. 5 in Fa minore largo di Bach, dedicati alle «donne che lavorano per
abbattere i muri che ci separano. Noi donne abbiamo combattuto per secoli, e dobbiamo continuare, con tutta la nostra forza di volontà». Santa Lucia luntana è un brano del 1919 di E. A. Mario che le consente di affrontare, filtrato dal suo amore per il Sud Italia, il nodo dello sposamento dei popoli: «Siamo tutti immigrati, oggi o anni fa, nel corpo o nello spirito».