Roma con il Real Stasera a Madrid una sfida da brividi
Il tecnico: «Col Real Madrid spensieratezza e determinazione». E pensa alla sorpresa Zaniolo
«A volte mi sembra quasi di vivere a Roma». La battuta è perfetta. Eusebio Di Francesco sa che questo non è il momento di appesantire l’ambiente ma di guardare solo avanti e ripartire. Per questo la partita di stasera al Santiago Bernabeu (inizio ore 21), contro il Real Madrid che ha vinto le ultime tre Champions League di fila, è al tempo stesso una grande occasione e un grande pericolo. Ma l’allenatore abruzzese vuole parlare solo della prima ipotesi. «Sta a noi riportare l’entusiasmo. Dobbiamo ritrovare spensieratezza, convinzione e determinazione. Voglio una squadra con la giusta rabbia e con la voglia di fare una partita gagliarda».
I dubbi di formazione non sono molti: è sicuro che De Rossi e Nzonzi giocheranno insieme a centrocampo; El Shaarawy sarà il titolare e Perotti andrà in panchina; Cristante è favorito su Lorenzo Pellegrini per la terza maglia a centrocampo, anche perché con lui è più facile passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1, alzandolo a fare il trequartista come è già successo contro il Chievo. La grande sorpresa sarebbe Zaniolo in quel ruolo. L’importante sarà giocare meglio di domenica scorsa. Ma questo è un discorso che riguarda tutta la squadra e non un singolo.
La Champions League, rispetto al campionato, ha un problema in più: la panchina «corta». Ci sono soltanto sette posti (uno per il secondo portiere) e vanno fatte scelte importanti.
«E a volte possono essere scelte di crescita - spiega il tecnico - Una tribuna può aiutare un calciatore che si sente già maturo e bravo». I giovani portati a Madrid (Coric e Luca Pellegrini non sono stati convocati) sono Kluivert e Zaniolo, più Schick. Uno dei tre sarà escluso dalla partita insieme a Karsdorp e a uno tra Marcano e Juan Jesus (più probabile il secondo).
Le parole spese per Kluivert possono essere una traccia: «Il mio è un discorso generale di crescita, non si riferisce alla partita in questione. Kluivert deve migliorare tanto nei concetti tattici, perché è un giocatore istintivo. Però ha grandissimi mezzi e alla lunga farà grandi cose alla Roma». È da capire se il concetto «alla lunga» ha lo stesso significato per Di Francesco e per il ragazzo. Il discorso, però, torna sempre sulle cessioni di Alisson, Nainggolan e Strootman (quest’ultima arrivata quando il mercato in entrata era già chiuso) e sulla forza reale di questa squadra. È più o meno competitiva di quella della passata stagione? Può ripetere o non ripetere il cammino fatto in Champions?
«Lo scorso anno nessuno mi ha fatto questa domanda. Le aspettative si sono alzate, ma noi siamo i primi a doverci credere. Siamo noi che dobbiamo trascinare gli altri con le nostre prestazioni. L’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario e a quello miriamo anche in questa stagione, non all’ordinario. È giusto crederci e provarci».
A partire da questa sera. Contro i più bravi del mondo.
❞ L’allenatore
Sta a noi riportare l’entusiasmo, puntiamo a un’altra stagione straordinaria