«Armati» di libri contro la movida
La proposta della scrittrice Melissa P. adottata dai residenti
Venerdì e sabato, come proposto dalla scrittrice Melissa P., protesta silenziosa contro la movida dei residenti di San Lorenzo: scenderanno in strada armati di soli libri.
«Abita qua, Melissa P.» dice Antonella, 58 anni, indicando con la testa un palazzone di inizio secolo. Antonella lavora da 30 anni ad «Aerre», negozio di vestiti in via dei Volsci che apparteneva al nonno. «Sono d’accordo con la proposta della scrittrice: tentar non nuoce». L’autrice del bestseller «Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire» ha invitato tutti gli abitanti di San Lorenzo a venire venerdì e sabato sera a largo degli Osci armati di soli libri, per una protesta silenziosa contro la movida. «Spesso trovo vomito e affini sulla serranda del negozio. Prima non era così», aggiunge Antonella. «La situazione è peggiorata da una decina di anni, e non accenna a migliorare». Conferma Marco Pinchetti, 77 anni, dell’omonima farmacia in via dei Sabelli: « Lo spaccio avviene a cielo aperto, a volte fin dalla mattina, e le prime vittime sono i più giovani».
Parlando con i proprietari dei bar, la situazione sembra divisa in due. Da una parte, i pochi che fanno la differenziata (in base a un censimento sarebbero solo in 6), che scelgono di non dare alcolici ai minorenni e rispettano gli orari di chiusura. Dall’altra, i locali della movida. Alcuni proprietari hanno proposto che venisse attribuito un «marchio etico» ai negozi che rispettano le regole in una San Lorenzo che definiscono «un inferno, la terra di nessuno». La proposta, rivolta all’ex assessora al Commercio, è decaduta con il cambio dell’amministrazione.
L’antropologo Stefano Portelli, 41 anni, seduto nello storico bar Marani in via dei Volsci, racconta di aver vissuto alcuni anni qui, ma che ora a malincuore si trasferirà altrove: «San Lorenzo è un esempio da manuale di degrado programmato di un quartiere. Questo avviene in molti casi di gentrification, e si chiama «benign neglect», avvenuto anche in altre parti del mondo, ad esempio nel Bronx degli anni ‘80: per permettere ad alcuni privati di fare affari, si sacrificano i diritti di base degli abitanti».
Seduta al suo stesso tavolo c’è Giulia Barra, urbanista, 32 anni: «Nel 2019 l’Ex Dogana diventerà uno studentato di lusso chiamato “The Student Hotel”, un franchising a capitale olandese aperto da poco a Firenze, che aprirà l’anno prossimo anche a Bologna e che è presente da tempo in diverse città europee. Riqualificazione in quel caso si traduce in prezzi alti per studenti». Lorenza, 33 anni, abita a largo degli Osci: «Alla manifestazione libresca indetta da Melissa P. ci sarò sicuramente. San Lorenzo non è solo degrado: qui c’è una delle poche librerie indipendenti che ancora resistono a Roma, “Giufà” in via degli Aurunci. L’elemento sociale è il motivo per cui continuo ad amare il quartiere, nonostante sia sempre più provato. Spero che qualcuno se ne prenda cura».
Pusher Venerdì e sabato sera l’appuntamento in piazza