Corriere della Sera (Roma)

Atac, un utile da 5,2 milioni

Ad aprile arrivano i primi dei 227 bus nuovi

- di Maria Egizia Fiaschetti

Primo check positivo per Atac a un anno e un giorno dal deposito in tribunale dell’istanza di concordato. L’avvio della procedura è coinciso con l’insediamen­to dei nuovi vertici aziendali capitanati dal dg, ad e presidente Paolo Simioni.

Nel quartier generale della municipali­zzata in via Prenestina ieri il manager trevigiano ha snocciolat­o i numeri del risanament­o: un risultato netto positivo di 5,2 milioni nei primi sei mesi del 2018, ovvero 41 milioni di margine operativo lordo contro i 35 del 2017 riferiti allo stesso periodo. Pur ammettendo le difficoltà — il tallone d’Achille rimane il servizio di superficie che a causa dei mezzi vetusti l’anno scorso ha perso il 3% dei chilometri percorsi — Simioni ha rivendicat­o i risultati raggiunti per invertire la rotta. Se per il rinnovamen­to del parco mezzi (l’età media dei bus è di 13 anni) bisognerà aspettare ancora qualche mese, nel frattempo si è intervenut­i sulla manutenzio­ne straordina­ria su 700 macchine. Sono 108 le gare pubblicate, di cui 62 già aggiudicat­e, per un importo complessiv­o di 176 milioni. Grazie al ripristino delle forniture di pezzi di ricambio, finora deficitari­e, i guasti agli impianti di aria condiziona­ta si sono ridotti di oltre il 50 per cento. È previsto invece per aprile 2019 l’arrivo dei primi 227 bus acquistati tramite piattaform­a Consip, ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 250 nel 2020-2021. Prosegue, in parallelo, il revamping di 60 minibus elettrici che dovrebbero entrare in servizio dalla prossima primavera. Entro i primi di ottobre partirà anche «il sondaggio» per dotare Atac di mezzi ibridi, meno inquinanti rispetto ai modelli attualment­e in uso.

Tra i pilastri del concordato, l’aumento dei ricavi poggia in gran parte sulle misure antievasio­ne: più verificato­ri, trasferiti dalla «sacca dei fuori posizione», che dovrebbero raggiunger­e quota 250 entro la fine dell’anno. Finora la stretta sui free rider (chi è avvezzo a non pagare il biglietto) ha fatto registrare un aumento delle sanzioni (+ 10%) e dei passeggeri controllat­i (+9%). A puntellare il piano di rilancio, l’aumento di produttivi­tà e la lotta all’assenteism­o. Target centrato, secondo l’ad di Atac, anche grazie all’accordo con i sindacati (i costi per il lavoro straordina­rio si sono ridotti del 10%) e l’unità operativa con funzione di counseling che ha visto diminuire del 30-40% le chiamate per malattia. Per quanto riguarda le politiche di marketing la riorganizz­azione in

chiave digitale ha contribuit­o a spingere le vendite, che nei primi sette mesi dell’anno sono cresciute del 2,3%. La lista degli obiettivi messi a segno nonostante la situazione «drammatica» ha galvanizza­to la sindaca, che si è detta «molto soddisfatt­a». Se non fosse che Virginia Raggi, nel rivendicar­e la scelta di mantenere Atac in mano pubblica, ha azzardato: «Stiamo scrivendo la storia. Quando un anno e un

giorno fa abbiamo depositato l’istanza di ammissione al concordato, in un momento in cui molti avrebbero voluto vederci sparire dalla faccia della terra, abbiamo creduto nel risanament­o. Manchiamo di visione? Eccola, la nostra idea di futuro. Era impensabil­e che la più grande azienda di trasporto pubblico andasse in concordato e invece...».

Risultati

Simioni ha ammesso le difficoltà ma ha anche rivendicat­o i risultati raggiunti per invertire la rotta

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Linda Meleo e Virginia Raggi
 ??  ?? La sindaca Virginia Raggi e il presidente di Atac, Paolo Simioni
La sindaca Virginia Raggi e il presidente di Atac, Paolo Simioni

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