Corriere della Sera (Roma)

Radu e Luiz Felipe fermi ai box: la difesa in affanno

Il romeno torna dopo la sosta di metà ottobre

- Stefano Agresti

Ci sarebbe da festeggiar­e, per una questione di numeri: da domenica Stefan Radu è lo straniero più presente nella storia della Lazio, avendo giocato la bellezza di 319 partite in tutte le competizio­ni (ha staccato Ledesma). E un brindisi lo meriterebb­e anche il nuovo contratto in arrivo, che disegna una vita tutta biancocele­ste per il romeno arrivato oltre dieci anni fa, nel gennaio del 2018, dalla Dinamo Bucarest. Invece no.

Non può essere felice, Radu, perché a Empoli – quando la ripresa era appena cominciata – si è procurato un infortunio muscolare che lo ha costretto a uscire. Gli esami strumental­i ai quali è stato sottoposto ieri hanno evidenziat­o ciò che il mondo laziale temeva: lesione di primo grado al flessore della coscia sinistra. Niente di drammatico, per carità, ma Stefan dovrà rimanere fuori almeno venti giorni. Lo rivedremo dunque in campo dopo la sosta di metà ottobre, e il problema è più grave di ciò che sembra.

Radu salterà il derby, e questo è un problema, ma dovrà rinunciare anche a molte altre partite, in totale almeno cinque in aggiunta alla sfida con la Roma: due di Europa League (Apollon ed Eintracht) e altre tre di campionato (Genoa, Udinese e Fiorentina). La questione è: chi gioca al suo posto? Perché Radu si nota poco, ma è prezioso. E adesso, che fare?

Luiz Felipe scalpita, sta recuperand­o, ma è difficile che sia in grado di essere titolare nel derby. A Inzaghi restano tre uomini per due posti: Caceres, Bastos, Wallace. Gli ultimi due hanno affidabili­tà dubbia: alternano recuperi e giocate da campioni a svarioni stupefacen­ti; l’uruguaiano è dotato di esperienza e qualità superiori, ma Inzaghi non lo impiega quasi mai ed è evidente che non si fida fino in fondo di lui.

Una bella grana, visto che proprio Luiz Felipe e Radu sono stati individuat­i in estate come i titolari per stare ai fianchi di Acerbi. Esiste una possibilit­à – remota ma da non scartare – che Inzaghi riveda le proprie convinzion­i tattiche proprio a causa dell’emergenza: la difesa a quattro, a questo punto, diventa un’ipotesi. Magari non per la partita di domani con l’Apollon, ma per le successive.

Radu intanto firmerà entro breve il nuovo contratto, che prolungher­à il legame attuale dal 2020 al 2021 con un lieve aumento d’ingaggio (arriverà a un milione e mezzo netto, ora è poco al di sotto). L’accordo tra Lotito, Tare e Matteo Materazzi, procurator­e del romeno, è già raggiunto. E prevede anche un tacito patto per consentire a Stefan di rimanere alla Lazio dopo il 2021: lo farà da calciatore, con contratti rinnovati di anno in anno, se sarà ancora integro e competitiv­o, altrimenti diventerà allenatore delle giovanili oppure – più probabilme­nte – dirigente. Lui spera di giocare ancora a lungo. Del resto nel giugno del 2021 non avrà ancora 35 anni: non troppi, per un difensore.

Il futuro

Radu prolungher­à fino al 2021, poi dirigente o tecnico delle giovanili

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Veterano Il difensore Stefan Radu, 32 anni, biancocele­ste dal 2008
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Brasiliano Luiz Felipe

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