Artisti, letterati, musicisti: festa per il nuovo anno
Le Terme di Diocleziano tra creatività e socialità
(a sin.)
C’è un gran viavai dalle parti di piazza dei Cinquecento. E non sono soltanto i passeggeri in transito da Termini a movimentare l’area davanti al monumento a Papa Giovanni Paolo II dello scultore Oliviero Rainaldi. I romani hanno ri-scoperto l’indirizzo delle Terme di Diocleziano come contenitore di creatività e socialità. La rassegna delle arti «O» fa il pieno ogni sera, ci si incontra prima e dopo le performance nel giardino appena dietro la cancellata, dove si conversa tra un drink e uno snack serviti dalle «apette» dello street food d’autore, con la firma della chef Cristina Bowerman. Il direttore artistico Cristiano Leone non perde mai di vista la sua «creatura», e dal debutto segue ogni sera da vicino anche il parterre. L’opening night ha già visto sfilare dall’artista visivo francese Cyprien Gaillard, arrivato per l’evento da Berlino, alla cantante e compositrice Chiara Civello, dall’artista Ileana Florescu (la scorsa primavere protagonista a Villa Medici), alla celebrity francese Arnaud Lemaire (moda e set). Nel parterre anche le sorelle Lavinia ed Elisa Fuksas (figlie dell’architetto Massimiliano Fuksas), il musicologo Carlo Massarini (in prima fila), il direttore generale dei Musei del Mibact Antonio Lampis.
Sembra quasi di sentire il classico suono della campanella che segna il ritorno nelle aule. L’American Academy in Rome inaugura come da tradizione il nuovo anno accademico con un ricevimento nel parco della sede storica di via Angelo Masina.
Manto erboso perfetto, candele, bollicine, panchine a favore di conversazione, bambini che giocano a rincorrersi. È il «welcome» per i 29 vincitori del Rome Prize e i 7 Italian Fellows. Artisti, studiosi, letterati, musicisti, tra i migliori talenti negli Stati Uniti e in Italia, accompagnati dalle famiglie: tra loro, il visual designer e illustratore Francesco Zorzi, l’artista e filmmaker Ila Beka, la scrittrice Virginia Virilli. Sul Gianicolo il benvenuto è anche per Lynne C. Lancaster, professore incaricato per le discipline umanistiche.
Ieri sera almeno duecento ospiti hanno brindato all’evento: ecco il compositore Francesco Antonioni, il collezionista di Gioli Paolo Vampa con Peter Benson Miller, la vincitrice del Max Mara Art Prize 2018 Helen Cammock.
Il presidente dell’Aar Mark Robbins ha captato subito una buona mescolanza di genialità: «Ogni anno è diverso, e sempre come il primo giorno di scuola» commenta. Il direttore John Ochsendorf guarda già avanti, il prossimo anno ci sarà da celebrare l’anniversario numero 125 dell’istituzione americana dedicata alla ricerca avanzata nelle arti. Parterre Peter Benson Miller, direttore artistico AAR, insieme a Paolo Vampa