Un nuovo parco in via Sabotino
Il progetto l’hanno fatto gli stessi cittadini. E l’hanno anche votato alla fine in più di ottocento, condividendolo con tutti gli «attori» interessati. Così il disegno di giochi, panchine e verde del rinnovato giardino di via Sabotino, l’unico polmone verde per l’ampia zona di Prati e del Trionfale, parte completamente dal basso. Con poi un accordo inter - istituzionale fra l’Ater, la proprietaria del terreno, la Regione, il I Municipio ed il comitato di quartiere «Amici di via Plava». Ieri l’inizio dei lavori: il parco giochi sarà pronto entro uno o due mesi, mentre l’inaugurazione di tutto il complesso è prevista per Natale. Vi saranno cinque altalene (due per i più piccoli, due per i più grandi ed una per i bimbi disabili), code per una arrampicata e scivoli, tavoli per il picnic; saranno sistemati i campi da gioco e una piccola costruzione dove aperta a tutti per fare le feste ( e qui si ricaveranno anche i servizi igienici finora mancanti). Nel progetto anche un palco per piccole rappresentazioni (un’operazione di recupero, perché era appoggiato da 7 anni accanto al centro anziani di via Sabotino) e una biblioteca. Rampe perché il giardino sia accessibile a tutti, anche ai piccoli in carrozzina e ai nonni con il bastone. E sono stati abbattuti gli alberi pericolanti, sostituiti con aceri dalla lunga vita.
«Sarà un parco inclusivo», spiega la presidente del comitato «Amici di via Plava», Eleonora Piraino: «Da quando nel febbraio scorso hanno tolto i giochi abbiamo intrattenuto rapporti con tutti, Ater, I Municipio e Regione: e grazie al presidente Zingaretti siamo riusciti ad arrivare ad un accordo». «Questo è un ottimo esempio di progetto condiviso - osserva l’assessore municipale all’Ambiente, Anna Vincenzoni - tra il comitato e gli enti locali. Sembrava non ci fosse alcuna via d’uscita, ma gli abitanti con la loro costanza, attenzione, lavoro, e con il loro supporto hanno permesso questo primo grande risultato».
Anche i finanziamenti sono il frutto di una colletta: i giochi per i più piccoli sono finanziati dall’Ater, come spiega l’ingegner Giancarlo Mongelli, e da una raccolta fondi degli abitanti (ottomila euro). E in parte con una «autotassazione» della Giunta e del consiglio del I Municipio: «Affinché il giardino rinasca», ribadisce il consigliere Roberto Morziello. Anche la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, è soddisfatta: «Finalmente dopo mesi il lungo contenzioso si avvia verso la conclusione, grazie all’input della Regione e al lavoro di concertazione svolto dal municipio e dall’Ater. I tredici alberi abbattuti verranno rimpiazzati con essenze tipiche del quartiere. Voglio ringraziare i cittadini che sono andati oltre la protesta ed hanno lavorato con grande impegno per la riqualificazione».