«Metro, polveri sottili pericolose»
Denuncia-video dei macchinisti: rischi elevati per la nostra salute e per quella dei passeggeri
La foto «morte», anagramma di metro, fa venire i brividi. L’ha scattata qualche giorno fa sotto la stazione Cornelia - linea A - uno dei trecento macchinisti Atac che ogni giorno, insieme agli operatori, alle guardie giurate e al personale inserviente respirano l’aria della metro. E riporta la macabra denuncia dei lavoratori sulla situazione nelle gallerie e non solo - dove tutti i giorni si accumulano strati su strati di polvere nera, probabilmente deposito del pulviscolo che deriva dall’attrito delle ruote dei convogli sui binari e dal silicio presente nel dispositivo frenante installato sui treni.
La foto «morte», anagramma di metro, fa venire i brividi. L’ha scattata qualche giorno fa sotto la stazione Cornelia - linea A - uno dei trecento macchinisti Atac che ogni giorno, insieme agli operatori, alle guardie giurate e al personale inserviente respirano l’aria della metro romana. E riporta la macabra denuncia dei lavoratori del sottosuolo sulla situazione nelle gallerie - e non solo - dove tutti i giorni si accumulano strati su strati di polvere nera, probabilmente deposito del pulviscolo che deriva dall’attrito delle ruote dei convogli sui binari e dal silicio presente nel dispositivo frenante installato sui treni.
Sui dati circa le polveri sottili raccolti da AriAmbiente e pubblicati dal Corriere - Pm10 fino a 243 microgrammi per metrocubo a bordo dei convogli vecchi della metro B: il massimo di legge è 50 microgrammi per metrocubo - ci sono un fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e una
procedura di controllo avviata dalle Asl. Le indagini stabiliranno la verità su un caso che per ora vede due realtà contrapposte. In procura, infatti, si indaga sulle polveri sottili nella metro da ottobre 2017 dopo un esposto della sigla sindacale Orsa Tpl, in cui si denunciava che da Atac «non viene svolta nessuna attività di depolverizzazione da giugno nelle gallerie della metro A e da agosto in quelle della metro B». Mentre l’azienda capitolina dei trasporti,
con una nota, ha spiegato che «il servizio di depolverizzazione e lavaggio viene garantito da un fornitore esterno». Cioè, quel servizio di pulizia anche dalle polveri sottili non si è mai fermato nonostante i due maxi accordi quadro messi a gara tra aprile e giugno ancora in attesa di aggiudicazione.
La documentazione raccolta nelle gallerie delle metro A e B dai macchinisti descrive le condizioni sul posto di lavoro. Nel video, pubblicato su Corriere.it, si cammina sui marciapiedi dei tunnel sotto la stazione Cornelia, dove tra soffitto e pavimento non c’è stacco, come se si trattasse dello stesso buio fatto di polvere nera. Cumuli e cumuli per terra, un polverone che si alza passando una scopa lasciando il pavimento rigato. E incrostazioni ovunque, sulle pareti dove umido e pulviscolo creano stalattiti nero-pece. Anche negli anfratti, sulle ringhiere, sui tubi metallici che corrono insieme ai treni nelle gallerie, nei filtri dell’aria condizionata. «Spesso a fine turno ci soffiamo il naso e il fazzolettino è nero», dice preoccupato un macchinista che chiede di restare anonimo. A parlare è senza dubbio la paura per gli effetti delle polveri.
«Nei freni dei treni c’è il silicio e io so che la polvere di silicio porta dritti alla silicosi. E noi adesso dobbiamo stare più di sei ore là sotto nelle gallerie...», racconta ancora allargando la preoccupazione al personale non macchinista, cioè gli operai Atac, gli agenti di stazione, gli inservienti «Sono un botto», dice - e tutti i giorni lavorano per ore nel sottosuolo della Capitale. Poi ci sono gli oltre due milioni di romani che usano la metro e che questa estate, sulle vecchie vetture della linea B, hanno dovuto viaggiare con i finestrini aperti a causa dei guasti ai condizionatori: proprio su questa linea, sotto la stazione Tiburtina, AriAmbiente ha rilevato il picco di Pm10.
Le foto scattate dai macchi-
nisti tra venerdì scorso e ieri descrivono anche la situazione delle banchine nel tratto della linea A tra Cornelia e Battistini, alla sera completamente ricoperte di polvere, tanto che tocca strusciare con il piede per recuperare il bianco delle mattonelle. Le rilevazioni effettuate a bordo dei treni di ultima generazione in servizio sulla metro A sono però confortanti: mai sforati limiti di legge, anzi spesso dati molto al di sotto. I problemi per gli utenti sono tutti sulla linea B, dove la media delle Pm10 oltre tre volte e mezzo la soglia consentita.
Tra i documenti fotografici c’è anche chi tra i macchinisti in servizio sulla B, per testimoniare la presenza di polveri nocive in galleria, passa un kleenex su un corrimano, di quelli per addetti ai lavori. Risultato: fazzolettino nero alla prima passata. «Ecco, qua sotto abbiamo paura che questa roba finisca nei nostri polmoni».