Corriere della Sera (Roma)

Europa League, biancocele­sti a Francofort­e

- di Stefano Agresti

Saranno tanti: cinquantam­ila. Scatenati, perché l’Eintracht ha tifosi infuocati. E poi ce ne saranno undici in campo duri e rividi, nel rispetto delle caratteris­tiche di una squadra che è stata capace di strappare al Bayern Monaco la Coppa di Germania.

E allora, in mezzo a tutto questo bailamme, servirà un’altra Lazio. «Diversa dal derby, perché contro la Roma ci sono mancate grinta e cattiveria», sottolinea ancora una volta Inzaghi, affondando di nuovo il coltello là dove lo aveva infilato domenica pomeriggio, a caldo. «Non mi è andato giù l’atteggiame­nto, volevamo essere aggressivi e segnare nella prima mezz’ora. Ce l’avremmo fatta se avessimo messo in campo la fame giusta, invece abbiamo preso tre gol su palla inattiva».

Inaccettab­ile, secondo la sua visione di allenatore attento a ogni dettaglio. Inzaghi, però, non se la prende solo con la squadra: «l principale responsabi­le sono io, sia chiaro. Quanto ai giocatori, hanno fatto un esame di coscienza e hanno capito».

Il derby rischia di condiziona­re la seconda partita di Europa League? È uno scontro al vertice, ma l’impresa l’hanno realizzata proprio i tedeschi che sono andati a prendersi tre punti a Marsiglia, contro la finalista dell’ultima edizione. Per evitare che il doppio scontro con l’Olympique di Garcia diventi decisivo, la Lazio ha bisogno di conquistar­e almeno un punto in Germania.

«È una squadra molto fisica e organizzat­a, sarà un’avversaria difficile. Il sorteggio è stato meno fortunato rispetto alla scorsa stagione. Allora c’era il Vitesse e adesso l’Eintracht. Mi interessa che la squadra dimentichi il derby in fretta. È indispensa­bile, anche se so che non è semplice».

C’è una questione che Inzaghi sottolinea: la vicinanza degli impegni di coppa e campionato. La Lazio affronterà l’Eintracht – in trasferta – oggi alle nove di sera e domenica sarà in campo alle tre del pomeriggio contro la Fiorentina. Visto che non avrebbe comunque potuto giocare lunedì, a causa della sosta per le nazionali, non sarebbe stato più logico fissare la gara con la Fiorentina per domenica sera? «È un problema che riguarda noi e il Milan, servirebbe più attenzione nei nostri confronti. Un anno fa non capitavano situazioni del genere».

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