Eredità Sordi, il pm chiede otto condanne
Tre anni e cinque mesi di carcere per Arturo Artadi, il factotum di villa Sordi accusato del raggiro milionario si danni di Aurelia, la anziana sorella di Alberto. È la richiesta della procura che ha sollecitato 4 anni di condanna per il notaio Gabriele Sciumbata e l’avvocato Francesca Piccolella, due anni per l’altro avvocato Michele Farina e due anni e sei mesi per gli altri quattro dipendenti della casa che avrebbero partecipato o non impedito a vario titolo al tentativo di Artadi di impossessarsi di una fetta della ricchissima eredità dell’attore (una quinta dipendente è morta).
Secondo il pm Eugenio Albamonte sono loro la mente e gli autori materiali del progetto che doveva portare il fidato tuttofare ad avere una procura per la piena gestione del patrimonio della «signorina Aurelia». E in questa ottica andrebbe letta una donazione di 2,3 milioni totali da lei fatta al personale di servizio: una prova generale del successivo raggiro ma anche un modo per comprare, da parte di Arturo, il silenzio degli altri domestici. Una perizia del Tribunale retrodata ad almeno il 2012 i segni evidenti della «demenza degenerativa» della sorella dell’attore, un anno prima cioè che la anziana donna, morta a 97 anni nel 2014, firmasse il nulla osta per Artadi.