Vittorio Feltri, «Il borghese» Tanti ospiti al Canottieri Aniene
Un cronista spettinato nel salotto buono dei circoli romani. Al Canottieri Aniene ieri è stata la serata di Vittorio Feltri, e della sua autobiografia (edita da Mondadori) condita da ricordi di personaggi straordinari, oltre che da un eclatante primo piano in copertina. «Il borghese», titolo del libro, è solo la punta dell’iceberg di un cumulo di definizioni che si sommeranno durante la presentazione, una lunga collezione di aggettivi per provare a circoscrivere il profilo del direttore di «Libero», assediato già in terrazza per una dedica autografa, una battuta, un abbraccio. Melania Rizzoli c’è, e ci sono anche Franca Leosini, Marisa Laurito (con il ciuffo blu), Raffaella Chiariello, Marino Bartoletti, Ugo Brachetti Peretti, Paola Mainetti, l’ex ministro Pietro Lunardi e Fabrizio Cicchitto, il presidente del circolo Massimo Fabbricini. Maestro (è Feltri per Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del Tg1), dolce, conservatore, seduttore, uomo di eleganza proverbiale (sottolinea Aldo Cazzullo), innovatore (aggiunge Antonio Polito), sferzante, strafottente, irriverente, polemico, self-made man, grande giornalista. E autore: «Non esageriamo. Devo confessare che sono commosso, perché ero convinto di essere considerato un c... e questo mi rincuora. Però mi ingegnerò per essere all’altezza dei vostri giudizi», commenta Feltri, che ha fermato il libro prima della pagina 100, «perché i libri alti non riesco a leggerli a letto».