Rogo cassonetti, due episodi
Esplode la protesta. I residenti: qui è sempre pieno di spazzatura
Due cassonetti bruciati in via Merulana e al Pigneto tra lunedì notte e mercoledì mattina. Mentre Ama cerca di capire cosa è successo, i cittadini dicono: «Qua bruciano i rifiuti perché siamo sommersi e la gente non ne può più».
«L’hanno visto, un ragazzo in motorino che si è fermato, ha lanciato qualcosa e poi è scappato via prima che esplodessero le fiamme, ma non ci sorprende: guardate lì che discarica…».
Ama - che denuncia 270 atti vandalici tra novembre e maggio - cerca di capire cosa è successo in via Merulana e al Pigneto, se ci sia un collegamento tra i due cassonetti bruciati a così pochi giorni di distanza, lunedì notte e mercoledì mattina, intanto però i cittadini, che la situazione la conoscono bene, hanno già tutte le risposte: «No, basta con la storia dell’evento accidentale, qua bruciano i rifiuti perché siamo sommersi e la gente non ne può più».
Che beffa, adesso, in via Merulana: dopo l’incendio Ama, sebbene in ritardo, ha pulito, sì, però il cassonetto è rimasto quello incendiato. «Un modo di lavorare che ti fa capire tante cose – indietreggia la voce di Marina che entra nel suo negozio di articoli di bellezza -: in questi mesi abbiamo scritto decine di volte sia a Ama sia al Comune, ma non c’è nulla da fare evidentemente, la discarica si ricrea un’ora dopo la pulizia del mattino». Perché in effetti un passaggio degli operatori c’è, più o meno ogni giorno, ma qua cercano tutti di veicolare il messaggio che non basta, che una sola pulizia giornaliera dell’unico cassonetto nero che, sempre, ogni mattina, diventa una discarica non basta: «Un tempo erano tre, i neri, adesso solo questo che sistematicamente si riduce così: quindi dico no, non è una casualità che sia andato a fuoco proprio questo davanti al mio negozio». E’ proprio un dispetto, un modo per attirare l’attenzione su un problema, per il portiere della zona, Paolo Rossi: «In quel punto abbiamo trovato di tutto, mobili, divani, addirittura un frigo, purtroppo poi le persone non ne possono più…». E poi c’è la storia di quell’offesa: zozzi, hanno lasciato scritto dopo l’incendio, ma riferito a chi? A Ama? Oppure ai piromani?
Il caso, comunque, si è ripetuto questa volta di giorno all’inizio della Casilina, vicino al Bingo: «E’ successo mercoledì, quel cassonetto è sempre pieno di carta e cartone, quel giorno particolarmente: la signora che ha visto la scena ha raccontato di un ragazzo in motorino che si è fermato e poi è scappato via veloce, noi siamo intervenuti subito dopo con l’estintore perché le fiamme ormai erano diventate altissime». Anche in questo caso la barista, Claudia, non può dire chi è stato e perché: «Faranno delle indagini, immagino, però di una cosa sono certa: quell’angolo è sempre una discarica di cartoni».
Ma, come testimoniano tutti gli altri romani su facebook – la pagina dell’assessora Pinuccia Montanari è affollatissima di commenti negativi – i rifiuti sono ormai un caso in tutta la città. «Serve un monitoraggio giornaliero in certe zone come Porta Maggiore - ammonisce Adolfo Carlo Tasi -: necessario un pronto intervento per il decoro». Maurizio Ferraris, dal Municipio della sindaca, dà indicazioni precise: «Ottavia, via Podestà, la carta e la plastica non la prendete da 20 giorni».
Sulla sostituzione dei cassonetti bruciati Ama precisa che «avverrà, non appena il quadro economico lo permetterà». Intanto, resta quel numero, 270 atti vandalici, ultimo dato disponibile ma evidentemente in crescita, «preoccupante» anche per l’azienda.