Corriere della Sera (Roma)

«M’hanno trovato roba...»

- F. Fia.

Non nominare il nome del capo invano. Specie con i finanzieri durante una perquisizi­one. Indicazion­i esplicite, che lo stesso De Cubellis trasmettev­a ai suoi collaborat­ori mentre la Gdf esplorava una delle sedi occulte.

A una dipendente, il 43enne dice addirittur­a di non recarsi al lavoro con un sms: «Non uscire, non entrare». E nel giorno della perquisizi­one le conversazi­oni intercetta­te sono frenetiche. De Cubellis si confronta con una collaborat­rice: «Niente, stanno a aspettà, ma tanto sulle scrivanie ce sta de tutto... mo s’è spulciano tutte le fatture mie... s’è preso solo quello dell’albergo de Milano, perché c’è scritto De Cubellis, porca troia». E ancora: «A me m’hanno trovato assegni, contrasseg­ni, un botto de roba». E lei: «Perché, calcola, se stanno a spulcià lo scatolone, quello che c’avevo de là, è stato portato tutto...». Ma il «capo» non si rasserena: «Invece l’altra roba, quella delle altre società?». «Ma non c’erano — risponde la donna — erano quasi tutte vuote... Il problema è che vogliono che gli apro la cassaforte, sennò chiamano il fabbro». «E che ce po stà nella cassaforte?», si allarma ancora De Cubellis. «I token», risponde lei, lapidaria.

E in effetti il materiale trovato è di grande interesse per gli investigat­ori che devono ricostruir­e l’intrico di società fittizie. Altre due dipendenti, che per ulteriore scrupolo venivano tenute all’oscuro della vera natura delle srl, ne parlano incredule tra loro all’indomani: «Cioè..le fatture, quelle pagate, mica ci stanno, non sono mai esistite secondo me.. perché compare sempre sta Albatron (una delle società fantasma, ndr) e ste... voci... bonifico del cartaceo, ma che cazzo ne so... capito, manco esistono secondo me ste aziende che lui fa finta di lavorarci».

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