Seminarista si «vende» dentro Villa Pamphilj
Operazione anti prostituzione dei vigili urbani dopo le segnalazioni di mamme e nonni
Ogni sera rientrava nell’istituto religioso in centro dove si sta preparando per prendere i voti. Sembrava un giovane come tutti gli altri, ma aveva un segreto inconfessabile: di pomeriggio andava a Villa Pamphilj per incontrarsi con i clienti. C’era anche un seminarista, un trentenne messicano, fra i giovani identificati e denunciati dai vigili urbani del Pics (Pronto intervento centro storico) per atti osceni in luogo pubblico, aggravati dalla presenza nei giardini pubblici di minorenni, nel corso di un’operazione antiprostituzione nella parte di parco che si affaccia su via Leone XIII. Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da genitori e nonni che assistevano a un via vai sospetto di persone nella boscaglia anche in pieno giorno, soprattutto nel primo pomeriggio, gli agenti della Municipale, coordinati dal comandante generale Antonio Di Maggio, hanno deciso di appostarsi in borghese, travestiti da appassionati di jogging e mountain bike, oppure da frequentatori della villa con il cane al guinzaglio, per avere la conferma di quello che in molti raccontavano da settimane. Le indagini non sono durate molto: i vigili urbani hanno scoperto che il fenomeno era più diffuso del previsto.
Sei giovani, tutti maggiorenni, compreso il seminarista, sono stati fermati insieme con altrettanti clienti nel giro di poche ore. Sono finiti tutti negli uffici della Municipale, poi dopo la denuncia sono stati rilasciati. Fra i ragazzi dediti alla prostituzione anche un filippino. A poche decine di metri i bambini giocavano sul prato.
Ma le indagini della polizia municipale non sono ancora concluse. Si vuole infatti accertare se il giro di prostituzione a Villa Pamphilj sia gestito da qualche organizzazione oppure sia autonomo. I controlli della Municipale proseguiranno anche nei prossimi giorni. «Gli agenti tornino dove i cittadini li vogliono: nei parchi, alle fermate dei mezzi pubblici, davanti alle scuole», auspica Marco Milani, coordinatore romano dell’Uglpl.
Un altro religioso, un prete polacco di 51 anni, è stato sorpreso a commettere atti osceni nel pomeriggio di giovedì su un convoglio della metro A alla stazione Termini. Il sacerdote, a Roma da pochi giorni, è stato notato da una passeggera che ha avvertito il personale di vigilanza e la polizia. Gli agenti hanno bloccato il prete che è stato condotto negli uffici del commissariato Viminale e denunciato.
Prete nei guai Sacerdote indagato: atti osceni alla stazione Termini su un vagone della metro A