Sgombero ex Penicillina Oggi vertice col Prefetto
Forse a una svolta la questione dello sgombero dell’ex fabbrica della penicillina a San Basilio. Oggi vertice in Prefettura, con la sindaca Virginia Raggi rientrata in anticipo dal Viaggio della Memoria proprio per collaborare con l’operazione di polizia.
Ex fabbrica della Penicillina, lo sgombero potrebbe essere imminente. Oggi è in programma in Prefettura un’altra riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per mettere a punto le procedure di intervento per liberare senza rischi l’enorme complesso in via Tiburtina, a San Basilio, poco prima del Raccordo anulare. A confermare che la svolta, dopo settimane di rinvii, potrebbe essere arrivata è stata la sindaca Virginia Raggi, ieri ad Amburgo in chiusura del Viaggio della Memoria: «Anticipo il ritorno a Roma per il Comitato. Il Comune ha fatto la sua parte, abbiamo fatto il censimento, ora chiederemo con forza che questa azione sia definitiva e risolutiva: tante volte si è proceduto allo sgombero, ma non sono stati messi in sicurezza i luoghi, non sono stati resi inaccessibili e quindi le persone pochi giorni dopo rientravano. Chiediamo che la proprietà o il ministero dell’Interno procedano a rendere inaccessibili questi luoghi altrimenti sarà un ennesimo tentativo che si conclude in un nulla di fatto». Proprio lunedì un giudice, condannando sei tunisini sorpresi nell’edificio nel 2014, ha sottolineato che la responsabilità del degrado dei luoghi - dove giorni fa un senegalese è stato scaraventato nella tromba delle scale da un altro immigrato, tuttora ricercato, e dove ieri una troupe Rai di Storie Italiane è fuggita per evitare un’aggressione - è del Comune, che ha espropriato parte dei locali della farmaceutica Isf spa, fallita anni fa, ma secondo il magistrato non ha provveduto a mettere in sicurezza i luoghi, favorendo l’ingresso di persone che sono rimaste a viverci. L’ex fabbrica, inaugurata nel 1950 da sir Alexander Fleming in persona, scopritore della penicillina, è pericolante. Anche per questo motivo un’operazione massiccia delle forze dell’ordine viene valutata con particolare attenzione, sia per il numero degli occupanti - stimati in oltre 200, con punte di 5-600, sia per i rischi per loro e per chi deve liberare il palazzo.