REFERENDUM STRUMENTO APPANNATO
Decine di migliaia di studenti hanno perso ancora un giorno di lezioni lunedì, dopo i due recenti giorni a causa dei timori per il normale maltempo, perché gli istituti erano occupati a causa del referendum sull’Atac. Non ce ne sarebbe stato bisogno, dati i livelli bassissimi di affluenza. In cambio di questa perdita di ore di apprendimento dei figli, i genitori romani avrebbero potuto essere gratificati dal Comune almeno con un premio di consolazione: una mappa della partecipazione al referendum nei singoli seggi. Si sarebbe potuto capire dove potrebbero essersi registrate eventuali anomalie nella regolarità dalla consultazione e dove si è votato di più o di meno. Invece è disponibile solo una mappa per i quindici municipi, e anche questa rivela qualcosa: la partecipazione è stata più alta, benché insufficiente, nelle aree benestanti dei municipi uno e due. La prima include il centro storico, la seconda il quartiere più popolare di San Lorenzo ma soprattutto Villa Borghese e i Parioli. Al contrario l’affluenza minima si è avuta nel municipio sei, che include l’area disagiata di Tor Bella Monaca. In sostanza hanno votato per un trasporto pubblico competitivo e dunque più efficiente coloro che ne hanno meno bisogno, potendo comunque spostarsi in auto o in taxi. Ha invece evitato di votare chi in periferia non ha alternative all’autobus ed è spesso servito malissimo. La democrazia referendaria in Italia, ancora una volta, non scoppia di salute.