È DECISIVO IL FATTORE UMANO
Si può fare di Roma un’amministrazione moderna, capace di offrire buoni servizi digitali ai cittadini? In un articolo sul numero di 7 in edicola, Flavia Gamberale Fraticelli spiega quanto e perché questo obiettivo sia ancora lontano. La situazione attuale si può riassumere in poche righe: quattro mesi per ottenere una carta d’identità elettronica, ritardi nell’adesione all’Anagrafe nazionale della popolazione, wi-fi gratuito negli edifici pubblici sostanzialmente fermo al 2016.
Crescono così le distanze con le capitali europee e con altre città italiane, soprattutto con la solita Milano. Eppure il cittadino, questa figura mitica sempre evocata, trarrebbe grandi vantaggi dall’innovazione: con un unico database centrale, consultabile da ogni Comune, potrebbe ad esempio ottenere i certificati anagrafici dal suo pc. Senza fare code allo sportello. Senza mettersi in fila nel traffico.
La soluzione del problema è esclusivamente tecnologica? Questo è quanto di fatto sostengono, per comprensibili ragioni d’interesse aziendale, molti fornitori di tecnologie informatiche e di comunicazione. Ma non è detto sia l’approccio giusto. Le buone pratiche in Italia e nel mondo dimostrano che reinventare la burocrazia richiede sì tecnologia (e tanta) ma, soprattutto, la capacità di riorganizzare. I dirigenti comunali, gli impiegati, l’intera macchina.
Dedicando una speciale attenzione informativa agli utenti, per indirizzarli all’uso corretto della burocrazia online. Si può far notare che gli amministratori queste cose le sanno bene e da tempo: le migliori esperienze internazionali, italiane comprese, s’ispirano infatti all’azione intrapresa dal duo Clinton-Gore nel 1993, che si proponeva di reinventare il governo federale e aveva infatti come slogan reinventing government. Due assi centrali di quel programma restano tuttora validissimi. Il primo è il concetto che per trarre il massimo vantaggio dalle tecnologie digitali servono progetti di formazione, coinvolgimento e incentivazione del personale. Il secondo è che i progetti devono vedere il coinvolgimento, in prima persona, degli amministratori di più alto grado: i quali devono saper scegliere i consulenti e utilizzarli al meglio. In sostanza: la tecnologia è fondamentale ma non basta.