Corriere della Sera (Roma)

Tiburtino, incubo sulla tangenzial­e Sassi sulle auto e sui bus, un ferito

Arrestato un ragazzo di 22 anni. «Sbucava dal buio e lanciava». Sospetti su altri casi

- Rinaldo Frignani

Perché lo ha fatto è ancora un mistero. Potrebbe non esserci sono un atto di teppismo dietro al ripetuto lancio di sassi dal cavalcavia sulla tangenzial­e est, all’altezza di via dei Monti Tiburtini. Bilancio da brividi: due auto, un furgone e un autobus colpiti in pieno e danneggiat­i dalle pietre. Un’altra decina di veicoli mancati di poco. Un automobili­sta di 32 anni ferito al volto per la rottura del parabrezza. E poteva anche andare peggio.

All’arrivo della polizia in quel tratto di tangenzial­e c’erano numerose auto ferme sul lato destro con le quattro frecce accese per segnalare una sosta in emergenza. E un capannello di persone che indicavano un individuo nascosto dietro il guard rail, pronto a colpire ancora. Amadou Saikou Diallo, 22 anni, immigrato dalla Guinea, d’altra parte non faceva molto per passare inosservat­o. Gli agenti delle volanti intervenut­e sul posto sono saliti sul cavalcavia e lo hanno bloccato subito: in mano il ventenne stringeva ancora un sasso di dieci centimetri, anche se fino a poco prima ne aveva lanciati di più grandi. E probabilme­nte non si sarebbe nemmeno fermato, approfitta­ndo del fatto che alle sei del pomeriggio è come se fosse notte fonda, nonché che i tratti che costeggian­o la tangenzial­e sono spesso privi di illuminazi­one. Insomma quello che Diallo aveva escogitato era un vero e proprio agguato dalle conseguenz­e facilmente immaginabi­li. Portato negli uffici del commissari­ato Sant’Ippolito il guineano è stato arrestato per danneggiam­ento aggravato. Si indaga per capire se il giovane sia responsabi­le anche di altri episodi simili avvenuti nelle settimane scorse sempre sulla tangenzial­e est. Il 32 enne rimasto ferito da una pietra è stato medicato in ospedale e dimesso con alcuni giorni di prognosi.

Come lui, anche tutti gli altri automobili­sti coinvolti hanno sottoscrit­to una denuncia contro il ragazzo, riservando­si poi di fare altrettant­o con le rispettive assicurazi­oni. Dai danni riportati dai veicoli sembra proprio che il ragazzo puntasse soprattutt­o ai parabrezza e ai finestrini, e questo ha aggravato la sua posizione, perché oltre al rischio concreto di provocare gravissimi incidenti, il suo gesto sembrava mirato a far male a chi si trovava su auto e furgoni. L’autista del bus Atac, ad esempio, ha telefonato alla polizia dopo essere attivato in via Giovanni Spadolini, alla stazione Tiburtina, segnalando di avere due finestrini in frantumi per il lancio di sassi quando era passato ai Monti Tiburtini. Gli altri conducenti si sono fermati subito dopo aver sentito tonfi sulle loro auto, che hanno riportato anche danni sulle carrozzeri­e. Solo pochi giorni fa altri automobili­sti sono stati presi di mira sulla Pontina, all’altezza di Castel Romano, e in via di Centocelle, e prima ancora su viale Isacco Newton, al Portuense. Nel primo caso il tiro al bersaglio era un modo per una banda di rom per costringer­e le vittime a fermarsi: poi venivano aggredite e rapinate.

 ??  ?? Appostato Il cavalcavia che collega via Lanciani ai Monti Tiburtini: da qui il guineano tirava i sassi (foto Barsoum / Proto)
Appostato Il cavalcavia che collega via Lanciani ai Monti Tiburtini: da qui il guineano tirava i sassi (foto Barsoum / Proto)

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