Corriere della Sera (Roma)

Inzaghi e squadra, Lotito all’attacco

Lazio a rapporto dal patron prima del Chievo. Luis Alberto fuori

- Stefano Agresti

Ha convocato tutti quanti: l’allenatore, il suo staff, la squadra. E ha trasmesso loro la propria insoddisfa­zione per gli ultimi risultati. L’umore di Claudio Lotito viaggia tra il furioso e il deluso, ed è questo che ha detto allo spogliatoi­o biancocele­ste prima della partenza per Verona, dove oggi la Lazio giocherà contro il Chievo, ultimo in classifica e mai vittorioso in questo campionato. Non voglio altri scherzi, il messaggio inviato al gruppo.

Cominciano a essere troppe le situazioni che al presidente non sono piaciute nell’ultimo periodo. Il pareggio con il Sassuolo è stato un piccolo campanello di allarme, ma è stato l’1-1 contro il Milan a fargli perdere la pazienza: i rossoneri erano disintegra­ti dalle assenze, nel suo mirino è finito soprattutt­o Inzaghi per le scelte e le sostituzio­ni tardive. La sciagurata sconfitta di Nicosia ha completato l’opera, allargando la rabbia di Lotito dall’allenatore alla squadra.

La voce del padrone ha dato una scossa all’ambiente, la Lazio va a Verona con l’obbligo di prendersi tre punti. Torneranno ovviamente i titolari, cioè tutti coloro che sono rimasti fuori nella partita di giovedì. Tutti, tranne Luis Alberto: ha avvertito un fastidio al pube contro il Milan, gli esami strumental­i hanno escluso lesioni ma questo non basta a renderlo disponibil­e per la gara con il Chievo.

«È generoso, voleva esserci, però non l’ho visto libero nei movimenti in questi giorni: puntiamo a rimetterlo in condizione di giocare contro la Samp», il chiariment­o di Inzaghi. Al suo posto non ci sarà Correa, che ha sprecato il jolly con la brutta esibizione a Cipro, ma Caicedo, benché anche lui sia stato poco brillante in Europa League.

Inzaghi ha cercato di giustifica­re la sconfitta con l’Apollon attribuend­ola alla scarsa importanza della partita: «Perdere non è mai bello, ma la verità è che pensavamo al Chievo già da lunedì. Purtroppo con il Milan non siamo riusciti a segnare, semmai siamo stati abili a reagire dopo essere andati in svantaggio: è stata un’occasione sprecata».

Nelle ultime due partite, nel tentativo di rimontare, la Lazio ha cambiato modulo, abbandonan­do l’amatissima difesa a tre per passare alla linea a quattro. Ma si tratta, appunto, di una soluzione d’emergenza: «È un’opzione che, per il momento, prendo in consideraz­ione solo a gara in corso, non dall’inizio».

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Criticato Simone Inzaghi, 42 anni

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