Corriere della Sera (Roma)

Bus del Tritone, due anni di avvisi caduti nel vuoto

Il consulente della Procura: ignorato l’elenco di pezzi da sostituire urgentemen­te

- Di Ilaria Sacchetton­i

Prese fuoco la mattina dell’ 8 maggio scorso ma erano fiamme annunciate dal 2016, quando il bus più rodato di Roma risultava inserito nella lista di veicoli a rischio con «un lungo elenco di componenti da sostituire urgentemen­te» e oltre 624 mila chilometri sulle spalle.

La storia del 63 esploso in via del Tritone, fra monumenti e sedi istituzion­ali, è differente da quella del 30 arso il 2 febbraio in Prati, del 313 bruciato il 6 marzo in via Prenestina o del 409 finito in cenere al Portonacci­o il 13 aprile e, insomma, di tutti gli altri mezzi persi nei falò Atac dell’ultimo anno. Perché le fiamme del 63 sono state precedute da precise segnalazio­ni.

Così, secondo il consulente Rodolfo Fugger, «il mezzo in esame (il 63 appunto, ndr) nelle settimane/mesi precedenti aveva manifestat­o frequenti perdite d’olio da vari gruppi meccanici, nell’arco di due anni aveva subito la sostituzio­ne del motorino di avviamento e circa un anno e mezzo prima dell’incendio si era già verificato un principio di incendio nel mezzo a causa di guasti agli alternator­i».

In altre capitali quel bus sarebbe stato avviato alla rottamazio­ne; a Roma, invece, viaggiava ancora con il suo carico di passeggeri. È questo il motivo per cui il pm Mario Dovinola ha deciso di non archiviare l’inchiesta (come per gli altri mezzi flambé) e di procedere a una nuova consulenza sui guai meccanici del 63: perché una vettura ormai vecchia e con una serie di problemi non era stata sottoposta a seria manutenzio­ne? Perché quei componenti da sostituire con urgenza erano ancora al loro posto?

Al momento l’inchiesta ipotizza l’incendio colposo, ma se la nuova consulenza dovesse accertare negligenze e omissioni le contestazi­oni potrebbero cambiare.

È ragionevol­e pensare che il magistrato acquisisca la testimonia­nza di Pietro Onori, l’autista che, fatti scendere i passeggeri e imbracciat­o l’estintore, evitò il peggio. Che senta Giorgia Sonnino, la commessa del negozio di via del Tritone ferita al braccio e al viso. Che ascolti i dipendenti della security della Rinascente presenti al rogo.

Intanto la consulenza depositata in Procura contiene alcune consideraz­ioni generali — utili anche ad Atac — sulla causa dei sempre più frequenti incendi. «Rispetto ai veicoli del passato — scrive Fugger — la necessità di massimizza­re lo spazio a disposizio­ne dei passeggeri ha comportato una riduzione dello spazio del vano motore, con il risultato che i circuiti elettrici, gli impianti del carburante e le componenti in plastica e gomma risultano sovente in posizione molto ravvicinat­a a parti molto calde o alle parti in movimento».

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Via del Tritone Il bus che prese fuoco lo scorso 8 maggio
 ??  ?? In fiamme L’autobus della linea 63 andato a fuoco lo scorso 8 maggio in via del Tritone
In fiamme L’autobus della linea 63 andato a fuoco lo scorso 8 maggio in via del Tritone

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