La famiglia Benetton apre l’archivio storico della più grande azienda agricola d’Italia
Cinque anni di restauri nei sotterranei di Castel San Giorgio a Maccarese, mezzo chilometri di documenti che raccontano la storia dell’azienda agricola Maccarese, la più grande attività imprenditoriale del settore in Italia (ma non solo), sono a disposizione di tutti. Ieri è stato inau- gurato l’archivio all’interno del Castello e dello splendido borgo, dedicato a Carlo Benetton, imprenditore trevigiano che seguiva con passione l’attività dell’impresa e di tutta l’area. «Papà era un visionario - ricorda il figlio Andrea -, amava il bello ed ha voluto credere in questa opera ardua della sistemazione dell’archivio della Maccarese spa. Oggi sono orgoglioso, a nome dei miei fratelli, di scoprire la targa e di poterlo dedicare a mio padre».
Ieri mattina a Maccarese celando con la tradizionale sobrietà familiare la commozione, Andrea Benetton, il secondogenito di Carlo, apre la porta dell’archivio ai numerosi ospiti. Il padre, che era presidente della Maccarese spa, è deceduto il 10 luglio scorso.
L’archivio storico, che conserva oltre 100 mila documenti dell’azienda, sarà aperto alla consultazione di studenti e studiosi, poiché la storia di questa grande attività è molto legata ad alcuni temi della storia italiana del Novecento, come le bonifiche, le migrazioni interne, le tecniche e le politiche di produzione agraria, le lotte sindacali del secondo dopoguerra.
Proprio la presenza dell’azienda agricola ha permesso al territorio di crescere. A fine Ottocento nell’agro di Maccarese vivevano circa 100 residenti, diventati quasi cinquemila intorno agli anni ‘30 dello scorso secolo. Molti provenivano proprio dal Veneto, la regione dei Benetton.
Alla cerimonia presenti, tra gli altri, il fondatore e presidente del gruppo, Luciano Benetton, i figli di Carlo, Massimo, Andrea, Christian e Leone, Mauro Benetton e Daniela Bertagnin Benetton, il presidente della Fondazione Benetton, Marco Tamaro, l’amministratore delegato della Maccarese spa, Silvio Salera, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, il vescovo della diocesi di Porto e santa Rufina, Gino Reali, il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini e l’onorevole Renato Brunetta. «Quest’archivio rappresenta un tassello importante di una rete di fonti archivistiche per la storia dell’agricoltura e di quella economica e sociale», racconta Francesca Ghersetti, responsabile del Centro documentazione della Fondazione Benetton.
L’importanza dell’apertura di un archivio, ospitato in locali con un microclima adatto alla conservazione della carta, che in parte verrà digitalizzato è stato sottolineato proprio da Luciano Benetton. «L’idea del restauro è arrivata dopo la bella esperienza della nascita dell’archivio storico Benetton nel 2009 - spiega - che sta crescendo ancora con continue donazioni». E ricorda: «Era il 2013 quando con mio fratello Carlo abbiamo visto tutto quel materiale lì sotto e abbiamo deciso che bisognava conservarlo. Ne sono stato subito felice. Ora è nato dopo cinque anni di importante lavoro con un grande gioco di squadra, che ha prodotto questo magnifico risultato. Tutt’insieme siamo riusciti a superare le iniziali difficoltà».