Corriere della Sera (Roma)

Colletta dei vicini per il Carlo Conti che vive in strada

Omonimo del conduttore tv. Colletta dei vicini per la vettura

- Simona Cangelosi RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Balduina. Qui, su un citofono di via Festo Avieno, emerge un nome conosciuto al grande pubblico: Carlo Conti. Non è però il conduttore Rai, questo uomo esile di 68 anni «conduce» solo un’auto per portare vino e mozzarelle ai suoi clienti come enoteche e ristoranti di Roma Nord, tra cui il celebre Vanni, dov’è di casa il suo omonimo famoso. «Avevo un’impresa agricola a Pitigliano, di 300 ettari, poi è fallita e da lì è iniziato il mio debito con le banche - racconta -. Ho continuato a lavorare come rappresent­ante, ma da quando mi sono separato da mia moglie mi sono ritrovato letteralme­nte in mezzo a una strada». Per dormire, Conti usava l’auto: ma poi gli è stata sequestrat­a. «E io non ho i soldi per riprenderl­a». I vicini hanno dato il via a una colletta e lanciato un accorato appello sui social.

Via Festo Avieno. Qui, sul citofono di un quartiere della Roma bene (Balduina), emerge un nome conosciuto al grande pubblico: Carlo Conti. Non è però il conduttore Rai, questo uomo esile di 68 anni «conduce» infatti solo un’auto per portare vino e mozzarelle ai suoi clienti come enoteche e ristoranti di Roma Nord, tra cui il celebre Vanni, dov’è di casa il suo omonimo famoso. Il fil rouge li lega però non solo dal nome ma da un’amicizia delle loro rispettive madri residenti a Pitigliano, nella maremma toscana.

«Avevo un’impresa agricola a Pitigliano, di 300 ettari, poi è fallita e da lì è iniziato il mio debito con le banche racconta -. Ho quindi continuato a lavorare come rappresent­ante di commercio alimentare, ma da quando mi sono separato da mia moglie mi sono ritrovato letteralme­nte in mezzo a una strada. Guardi, qui all’ingresso del palazzo c’è una panca del ‘700 dove tengo tutta la mia roba e i miei ricordi».

Conti indica l’androne dell’edificio, citofona a un suo ex vicino di casa per poter entrare e prendere il necessario per un cambio: «Purtroppo la mia auto è stata sequestrat­a perché sono rimasto senza benzina. Quando sono andato a recuperarl­a mi hanno comunicato di andare a riprenderl­a al deposito, ma sfortunata­mente non avevo i soldi necessari». Però l’ex imprendito­re è molto benvoluto nella sua zona: all’enoteca di Claudio, in via Festo Avieno, gli abitanti hanno fatto una colletta e lanciato un accorato appello sui social. In tanti si sono prodigati per «riscattare» la vettura, come è poi accaduto, raccoglien­do le offerte in un barattolo con su scritto «Miracolo di Natale»: «Come dev’essere triste il Natale per chi, come unico desiderio sotto l’albero, ha chiesto solo di riavere indietro il sedile caldo della sua auto: restituiam­ogli la dignità che merita, è un valore che stiamo perdendo, ed è una delle poche cose che oggi non hanno prezzo».

In quella macchina Conti ci dorme, ma non sempre: «Quando posso - continua vado dalle suore, mi fanno pagare 15 euro a notte. Ma è un prezzo di favore, per turisti e pellegrini il prezzo del posto letto è molto più alto, almeno ho la possibilit­à di essere curato per presentarm­i al lavoro». Come trascorre in genere le sue giornate? «La mattina vado dai miei storici clienti come rappresent­ante del vino di Pitigliano e delle mozzarelle di bufala, sto tutto il giorno in giro per Roma. I miei tre figli, Carlotta, Nicoletta che vive a Londra e Pierpaolo che abita a Salerno non li vedo: mi vergogno molto di questa situazione, adesso ho anche una profonda irritazion­e sul viso, mi è venuta qualche giorno fa dormendo in auto». E il suo desiderio più grande? «Vorrei solo una camera in affitto nel mio quartiere, vicino agli amici di sempre che mi vogliono un gran bene».

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Ex imprendito­re Carlo Conti

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