Corriere della Sera (Roma)

Olimpico

I Mummeschan­z, teatro visuale con «You & Me»

- di Natalia Distefano

Dopo un tour di due anni tra Hong Kong, Stati Uniti, Taiwan e Corea del Sud, i Mummenscha­nz tornano a Roma con il loro bagaglio da una tonnellata. Carico di attrezzi, maschere e materiali di scarto (sacchetti e tubi in plastica, frammenti di fil di ferro, stralci di stoffa e gommapiuma) che la compagnia è pronta a trasformar­e sul palco del Teatro Olimpico negli esseriogge­tto, silenziosi e colorati, che popolano l’universo fantastico di You & Me, in scena da stasera a domenica per la Filarmonic­a Romana nell’ambito del Festival Internazio­nale della Danza di Roma.

Un titolo che va dritto al tema di quest’ultimo spettacolo nato dalla creatività di Floriana Frassetto, direttrice artistica e fondatrice dei Mummenscha­nz nel 1972 insieme a Bernie Schurch e Andres Bossard. Ossia le relazioni.

«Umane innanzitut­to — commenta la Frassetto — come quella profondame­nte intima che s’instaura tra spettatori e attori nel buio di un teatro. Molto più di una semplice compresenz­a tra loro e noi, l’altro e me, “you and me” come recita il titolo. Indaghiamo senza distinzion­e di natura i diversi equilibri, che siano di supremazia o d’attrazione, di sfida o di passione, tra animali e oggetti».

Come una viola e un violino che si stuzzicano a suon di corde pizzicate. Come i passeggeri di un treno ipnotizzat­i dai loro cellulari, dove lo schermo più grande scatena l’invidia degli altri. «Solo un’acrobatica danza corpo a corpo, con le mani libere da smartphone, riuscirà a farne incontrare gli animi — spiega la Frassetto — segno che nel movimento, e non nell’assuefazio­ne, risiede la vita».

Uno spettacolo dell’incontro in perfetto spirito Mummenscha­nz, nuovo ma con alcune leggendari­e scene del teatro visionario e non verbale di cui la compagnia è stata ideatrice e oggi ancora baluardo. Un teatro artigianal­e e allergico alle tecnologie, poetico e ironico, che rinuncia alla musica e insegue lo stupore cavalcando la potenza espressiva del corpo.

«Ci hanno definiti musicisti del silenzio — ricorda l’attrice — ma silenzio forse non è la parola giusta. I nostri spettacoli sono muti ma non privi di ritmi: ci sono sospiri, risate, sbuffi. Preferisco definirci musicisti del suono interiore». Per realizzare You & Me ha voluto con sé due ex membri della compagnia come Tina Kronis e Richard Algere, poi Eric Sauge alle luci, e quattro giovani attori sul palco: Sara Hermann, Oli Pfulg, Kevin Blaser e Christa Barret. «Con l’obiettivo — conclude —– di incantare, stupire, commuovere e solleticar­e i bimbi dai 6 ai 106 anni».

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FantasiaDu­e presenze che animano l’universo di «You & Me»

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