RAGGI, UN MASTER PER LA CITTÀ
Proposta: organizzare un master in «gestione efficiente di una città» per la sindaca Virginia Raggi. Docenti del corso, i sindaci di Londra, Sadiq Khan; di Berlino, Michael Muller; di Milano, Beppe Sala. Tre amministratori molto diversi per tre realtà con caratteristiche altrettanto diverse. Con un comune denominatore: una buona gestione che garantisce una buona vivibilità per i residenti e i turisti, che garantisce un buono sviluppo, che garantisce a sua volta un buon flusso di capitali, che garantisce nuove iniziative. Quello che si definisce un circolo virtuoso. Di qui la proposta, che parte da una constatazione incontrovertibile: se a oltre metà del mandato quinquennale la sindaca non è riuscita a mettere sul tavolo (non a chiacchiere) un’idea di come deve funzionare una città moderna, una Capitale addirittura, che almeno si attrezzi per copiare il meglio che c’è in giro per l’Europa. Una sorta di vacanza di studio per tornare a Roma con l’idea di qualche progetto amministrativamente realizzabile ed economicamente sostenibile. Possibilmente mandando a casa, quei collaboratori, assessori e manager dalla cui mediocrità la Raggi stessa non è riuscita ad attingere nulla di buono e la città è stata soffocata. Per rimpiazzarli, una campagna acquisti che abbia il profumo irresistibile di una sfida da non perdere – ricostruire Roma - per le più belle menti sparse nel mondo.
Una sorta di equipe internazionale formata da professionisti. Roma ne ha un gran bisogno anche perché non vorremmo che qualcuno si facesse impressionare dalla decisione di dare il via ai lavori per la costruzione del nuovo stadio. Molte – forse troppe – sono le incognite su un’opera che rischia di trasformarsi in una disfatta più che in un’opportunità. Qui lo sport non c’entra nulla e l’operazione ha lo sgradevole sapore di un avariato boccone da dare in pasto ad una città dove le gru sono ferme da troppo tempo. Il punto è che – come nei concerti di musica rock – il fumo colorato e gli effetti speciali servono a poco se la musica è scadente.