Corriere della Sera (Roma)

«Rifiuti, la Tari può diminuire»

L’assessore regionale Valeriani: «Dipende dalla quota di differenzi­ata. Se a Roma cresce...»

- Di Manuela Pelati

«Passeremo dall’economia lineare a quella circolare, nella quale i rifiuti vengono per lo più recuperati e riciclati». L’assessore regionale all’Ambiente, Massimilia­no Valeriani, 51 anni, spiega il nuovo piano rifiuti 20192025 della Regione Lazio, approvato dalla giunta Zingaretti e avviato alla procedura di valutazion­e ambientale strategica prima della convalida.

«Puntiamo alla riduzione dei volumi degli scarti e all’aumento della differenzi­ata».

Come si farà a ridurre?

«Con accordi con le associazio­ni di categoria e le aziende della grande distribuzi­one per ridurre degli imballaggi. Poi puntiamo sulla raccolta della plastica anche attraverso eco-compattato­ri negli edifici pubblici e nelle scuole per abbattere costi e spazi. Ma a noi spetta fare le leggi, la gestione sarà dei Comuni».

Sono previsti incentivi?

«Una novità importante sarà l’applicazio­ne della Tarip al posto della Tari, con il principio cardine “meno inquini, meno paghi”».

Come sarà applicato?

«La tassa sui rifiuti non sarà più calcolata in base ai metri quadri dell’abitazione e al numero dei familiari. Entro il 2020 si dovranno adottare nuove tecnologie - lettori laser, chip e bilance - per pesare i rifiuti indifferen­ziati. La Regione metterà dei fondi a disposizio­ne dei Comuni con dei bandi».

Di quanto si tratta?

«Parliamo dei primi due milioni per l’introduzio­ne della tariffa puntuale con avvisi che saranno pronti tra un paio di settimane».

Quali gli obiettivi per la raccolta differenzi­ata?

«L’aumento al 70% entro il 2025: poiché si tratta di una media regionale, dove già Comuni come Capranica raggiungon­o l’80%, significa che altri dovranno correre. Dal 2012 al 2018 siamo passati dal 22% al 45,5% di media regionale grazie anche al sostegno degli 80 milioni messi a disposizio­ne della giunta. Ora dobbiamo aumentare del 3,5% ogni anno».

La differenzi­ata a Roma è aumentata di 4 punti in due anni e mezzo.

«Deve fare un salto in avanti, visto che nel piano del Campidogli­o era previsto che nel 2018 arrivasse al 58% quando invece è al 44%».

Cosa prevede il piano per gli impianti?

«Nessun nuovo Tmb (trattament­o meccanico biologico), come quello di Ama in via Salaria andato a fuoco, né Tm (tritovagli­atori). E neanche altri termovalor­izzatori. Spingiamo su nuovi impianti di separazion­e con trattament­o a freddo per il recupero di materiale. La Regione con Lazioambie­nte sta avviando la riconversi­one dell’impianto di Colleferro».

Imballaggi

Puntiamo a ridurli con accordi con la grande distribuzi­one

Il Campidogli­o «Roma deve fare un salto di qualità, alcuni Comuni già separano l’80% della spazzatura»

❞ Promessa Stop ai Tmb, in discarica andrà solo il 10% del pattume

Ci spieghi di che impianto si tratta.

«Dopo aver spento nel 2017 il termovalor­izzatore, abbiamo avviato la realizzazi­one di un presidio industrial­e ad alta tecnologia per la lavorazion­e delle materie prime e seconde come plastiche, vetro, biofuel, ma anche materiali pre- giati come il silicio dei computer. Sarà completato nel 2021 con un investimen­to di 60 milioni e potrà trattare tra le 500 e le 600mila tonnellate di rifiuti l’anno».

È il fabbisogno del Lazio?

«Si tratterà di circa la metà del fabbisogno regionale e potrebbe soddisfare la necessità non solo di Roma, che rappresent­a il 60% dei volumi del Lazio (900mila tonnellate l’anno secondo i dati di Ama per il 2019), ma dell’intero territorio provincial­e».

Stiamo parlando di tutta l’indifferen­ziata ?

«Sì, al momento questi rifiuti passano al trattament­o nei Tmb e poi vanno in smaltiment­o in discariche e incenerito­ri al 100%. Con la lavorazion­e nel nuovo impianto di Colleferro il conferimen­to si

ridurrà al 10%».

È la percentual­e che prevedono le direttive europee?

«Sì, entro il 2030 il 10% sarà la percentual­e massima per lo smaltiment­o in discarica».

Quindi non possiamo eliminare le discariche?

«Purtroppo non esistono ancora tecnologie che consentano di farne a meno, ma possiamo almeno ridurne al massimo il conferimen­to. Non si tratta comunque di impianti come Malagrotta. Quel gigantesco invaso non esisterà più perché è stato chiuso nel 2013 e non si farà mai più una discarica così. Oggi i rifiuti prima di essere interrati vanno trattati e resi inerti, non sono inquinanti. Parlare di Malagrotta come esempio di discarica è usare il linguaggio della paura per non prendere la responsabi­lità di smaltire 3000 tonnellate di rifiuti indifferen­ziati ogni giorno».

Allude al Campidogli­o?

«Le nuove discariche di servizio sono siti di conferimen­to presenti in tutti gli Ato (ambito territoria­le ottimale, ndr) della Regione, in modo che ogni territorio abbia i propri impianti di prossimità per essere autosuffic­iente, come prevedono le norme comunitari­e. Roma ora ha un nuovo sub-Ato, ma porta il 100% dei rifiuti trattati fuori dal Comune, andando a creare disagi alle altre comunità».

Sono previste sanzioni per chi trasgredis­ce?

«Si rischia di andare in infrazione da parte della UE».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? 1 Via Proba Petronia (Balduina) spazzatura fuori dai cassonetti­2 Largo Giorgio Maccagno (Balduina) cartoni sui marciapied­i3 Via Giuseppe Avezzana (Prati) materasso abbandonat­o4 Viale Silvio Pellico (Prati) rami caduti o tagliati e non rimossi5 Viale Angelico (Prati) bici rotte lasciate accanto a un’aiuola
1 Via Proba Petronia (Balduina) spazzatura fuori dai cassonetti­2 Largo Giorgio Maccagno (Balduina) cartoni sui marciapied­i3 Via Giuseppe Avezzana (Prati) materasso abbandonat­o4 Viale Silvio Pellico (Prati) rami caduti o tagliati e non rimossi5 Viale Angelico (Prati) bici rotte lasciate accanto a un’aiuola
 ??  ?? 1 2 3 4
1 2 3 4
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy