Parchi, volontari a 9 euro al giorno
Il Comune torna ad appellarsi alle associazioni di volontariato per garantire anche la gestione delle chiavi dei giardini che altrimenti resterebbero incustoditi. Un nuovo avviso pubblico da appena nove euro al giorno per ogni villa.
Non era una soluzione temporanea, d’emergenza, come avevano spiegato all’inizio. La novità dei cittadini-volontari impiegati per aprire e chiudere i parchi e le ville storiche sta diventando la normalità. Così, nella città del fai-da-te, dei romani che tappano le buche, adottano gli alberi e spazzano il marciapiede, il Comune torna ad appellarsi alle associazioni di volontariato per garantire anche la gestione delle chiavi dei giardini che altrimenti, senza soldi e senza dipendenti per il servizio, l’amministrazione lascerebbe incustoditi, anche la notte. Un nuovo avviso pubblico che però, rispetto a quelli precedenti, è ancora più povero: a conti fatti, appena nove euro al giorno per ogni villa.
L’apertura e la chiusura dei parchi, che col bando dell’anno scorso fu assegnata ad Earth e all’Associazione carabinieri in congedo martiri di Nassiriya, finì sui giornali già a fine dicembre quando, gli ex militari denunciarono il caso dei mancati rimborsi. «Ancora oggi il Comune ci deve centomila euro – aggiorna dall’associazione Sandro Silbi -: noi, per senso di responsabilità, continuiamo comunque ad assicurare il servizio, attualmente in proroga fino ad aprile, ma è necessario che la sindaca e l’assessora facciano una riflessione più profonda: l’associazionismo e il volontariato sono una cosa seria, non un elastico da tirare a loro piacimento. Se vogliono un coinvolgimento organizzato forse è bene sedersi tutti a un tavolo…». «Adesso - dice Silbi - ci sono più o meno 16 volontari «pagati» 10 euro per 4 ore: neanche il rimborso benzina».
Con questo nuovo bando, del resto, sarà anche peggio. Diminuiscono i fondi a disposizione, 92 mila anziché 222 mila euro, ma i parchi – da Villa Borghese a Villa Ada fino al parco di Centocelle – restano 42. «O erano troppi prima, o sono pochi adesso», incalza Valentina Coppola di Earth, che aggiunge: «La verità è che andrebbe pensato un progetto diverso, che preveda anche il controllo e la sorveglianza dei parchi perché se capita che qualcuno resta chiuso dentro poi la responsabilità è la nostra: è tutto molto disincentivante, non so se parteciperemo questa volta».