Corriere della Sera (Roma)

Inzaghi prudente: «Non rischio Immobile»

Pallotta difende Kolarov e oggi incontra Eurnova

- di Stefano Agresti

A ruota libera. Come sempre quando può parlare a SiriusXM FC, la radio dell’amico Charlie Stillitano, senza gli antipatici giornalist­i a fare domande scomode sui tempi dello stadio di proprietà.

James Pallotta fa un giro a 360 gradi intorno alla Roma, il giorno dopo la vittoria in Champions contro il Porto e, soprattutt­o, la doppietta di Nicolò Zaniolo che negli States adesso chiamano «the teenage sensation». Si parte naturalmen­te da lì e si parte scherzando. Stillitano chiede: come è possibile che all’Inter non abbiano visto il suo talento? Pallotta risponde: «Io ho visto molti suoi video e mi è sembrato di rivedere il giovane Stillitano che giocava a Princeton».

Si scherza anche con i sentimenti, quando Charlie chiede se per costruire lo stadio nuovo la Roma dovrà vendere Zaniolo. Pallotta ride e poi promette: «No, non abbiamo necessità di vendere. Non è come con Alisson, lui voleva andare via e c’era un’offerta di 70 milioni... Poi abbiamo preso Olsen, che è bravo. Ragazzi come Zaniolo e Pellegrini sono intelligen­ti e maturi, più di quanto potete immaginare. Nella mia mente sono loro i futuri leader della Roma».

Oltre ai giovani, però, c’è anche la difesa di un «grande vecchio» e cioè di Aleksander Kolarov, nel mirino della curva Sud che martedì sera ha esposto uno striscione inqualific­abile contro il serbo: «Non capisco. Kolarov è un leader, si allena benissimo, è una guida proprio per giovani come Nicolò e Lorenzo. Ha sbagliato? Può darsi, ma chi nella vita non ha mai sbagliato? Vorrei avere 22 Kolarov, vorrei averli anche ai Boston Celtics».

E Pallotta vorrebbe anche avere qualche punto in più in campionato: «Ne abbiamo persi troppi, potevamo essere secondi vicini al Napoli o terzi. È colpa anche di tanti stupidi infortuni muscolari. Speriamo di chiudere al quarto posto».

Un passaggio, doveroso, arriva anche sulla telenovela dell’impianto di proprietà: «La sindaca ha detto che per la fine dell’anno partiremo, si comincerà a scavare il terreno. Andiamo più veloci rispetto agli ultimi sette anni. Lo stadio è la chiave della crescita futura. Sarà di proprietà della Roma, la gente non lo capisce, pensa sia il mio giocattolo. Invece i ricavi andranno al club. Per crescere è tutta una questione economica, puoi essere il più bravo del mondo a scovare giocatori ma poi il Barcellona ha un miliardo di ricavi all’anno. Il Financial Fair Play? A volte lo capisco e a volte no. Il presidente della Uefa, Ceferin, ha detto che si è chiusa la prima fase e che adesso si apre la seconda, che dovrà portare più equità nel mondo del calcio. Lo spero, perché la Roma ha sempre rispettato le regole».

A proposito di stadio, oggi il presidente è pronto a ricevere a Boston i vertici di Eurnova per chiudere l’acquisto dei terreni di Tor di Valle, sui quali costruire il nuovo stadio. Una delegazion­e dell’azienda è partita ieri da Roma e l’incontro con Pallotta è già fissato. La cessione dovrebbe concretizz­arsi per una cifra vicina ai 100 milioni di euro.

 ??  ??
 ??  ?? BossJames Pallotta, 60 anni, presidente della Roma dal 27 agosto 2012. È tifoso e azionista dei Boston Celtics della NBA
BossJames Pallotta, 60 anni, presidente della Roma dal 27 agosto 2012. È tifoso e azionista dei Boston Celtics della NBA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy