Corriere della Sera (Roma)

MA SI PUÒ SOGNARE ZANIOLO?

- Di Luca Valdiserri

Ma non sarà stato troppo bravo? Il tifoso gialloross­o, martedì sera, non è stato piegato dal gol di Adrian Lopez, un capolavoro del teatro dell’assurdo. In passato ne ha viste anche di peggio e la Roma ha pur sempre battuto il Porto per 2-1. I quarti di Champions League restano possibili.

Il problema è un altro. Del tutto nuovo e, proprio per questo, ancor più temibile. La doppietta di Nicolò Zaniolo ha rivelato al mondo quello che a Roma si sapeva già: il ragazzino ha le stimmate del predestina­to. Il segreto, adesso, è sotto gli occhi di tutti. Compresi i big club che possono staccare un assegno a tre cifre.

Non era meglio se ne segnava uno solo? Maledetto il palo che ha respinto il tiro di Dzeko proprio sui piedi di Nicolò, anziché finire in rete. Nei commenti del dopo gara si è sentito anche questo.

Il passato direttore sportivo, Walter Sabatini, ci ha detto che non bisogna affezionar­si ai calciatori: oggi sono qui, domani chissà. E il direttore sportivo in carica, Monchi, ha detto alla sua presentazi­one che era venuto a Roma per vincere e non per vendere, ma adesso Salah e Alisson giocano con la maglia del Liverpool. Così il tifoso non sa che fare. Esaltarsi? Affezionar­si? Avere paura?

L’unica risposta la può dare il presidente James Pallotta. La Roma di Franco Sensi costruì una squadra da scudetto intorno a Totti. Si può fare anche con Zaniolo? Affezionar­si, in fondo, è meraviglio­so.

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