Corriere della Sera (Roma)

Violentata in caserma, il pm: condannate quei carabinier­i

Quadraro, la donna era stata fermata per furto. Chieste pene pesanti per due militari dell’Arma

- RM G. D. S.

Dopo otto anni si avvia alla sentenza di primo grado il processo che ha come imputati due carabinier­i accusati di violenza sessuale di gruppo, consumata nella camera di sicurezza della caserma del Quadraro, ai danni di una donna fermata per furto.

Il fatto risale alla notte del 24 febbraio del 2011 e ora il pm Eleonora Fini ha chiesto la condanna degli imputati. La pena più severa, a nove anni di reclusione, il pm l’ha avanzata per Alessio Lo Bartolo. Secondo l’accusa il carabinier­e, quella sera, ha abusato due volte della donna, dopo averla stordita facendola ubriacare con un amaro. L’altro militare, Leonardo Pizzarelli, doun vrebbe essere condannato, secondo il pm, a cinque anni di reclusione perché, nonostante fosse il responsabi­le della caserma, non ha mosso un dito per impedire la violenza. Ma quella notte i due imputati non sono stati i soli ad approfitta­re della vittima, all’epoca 32 anni, provenient­e da una citta del nord. Allo stupro hanno partecipat­o anche maresciall­o dei vigili urbani, Francesco Carrara, e un altro carabinier­e, Cosimo Stano: entrambi hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati a quattro anni, sempre con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Le sentenze sono definitive.

Questo il racconto della notte da incubo vissuta dalla donna. Verso le cinque del mattino uno dei carabinier­i bussa alla cella di sicurezza dove si trova da poche ore dopo il furto in un supermerca­to. È in attesa della direttissi­ma che si dovrà svolgere alle 11 del mattino. Il militare le offre una sigaretta e la invita a seguirlo nella sala mensa. Lì trova due colleghi e un vigile, che la spingono a bere un amaro. In pochi attimi la situazione precipita. Secondo la testimonia­nza della donna, un cicciottel­lo, un palestrato tatuato e uno con gli occhiali la costringon­o ad avere almeno due rapporti intimi. Un quarto rimane a guardare. Poi viene ricondotta nella camera di sicurezza. Si svolge la direttissi­ma e quando torna libera la donna racconta l’incubo a un amico che la convince a denunciare i violentato­ri. Emerge, tra l’altro, che Stano e Carrara quella notte erano in caserma senza nessuna giustifica­zione di servizio. Sentenza lunedì.

Vittima La donna è stata aggredita il 24 febbraio 2011, dopo che era stata costretta a ubriacarsi

Complici Definitive le sentenze nei confronti di altri due imputati che hanno scelto l’abbreviato

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