Corriere della Sera (Roma)

«Non rischio Immobile, abbiamo già pagato con Milinkovic-Savic»

Inzaghi prudente con il Siviglia. Caicedo titolare

- Stefano Agresti

C’è il Siviglia, tornano l’Europa League e il sogno internazio­nale: l’avversario è forte, ha vinto questo trofeo per tre volte di fila tra il 2014 e il 2016, oggi è quarto nella Liga alle spalle delle tre grandi di Spagna: Barcellona, Real Madrid e l’Atletico del Cholo Simeone.

La Lazio conta i feriti e rimugina sui pericoli che ha corso: qualche infortunio si poteva evitare? È il grande interrogat­ivo che accompagna le ore precedenti questa gara d’andata (il ritorno è previsto per mercoledì 20 febbraio), anche perché Simone Inzaghi non nega che qualche azzardo ci sia stato.

«Immobile è molto generoso ha detto il tecnico nella conferenza stampa di ieri -: vorrebbe esserci, ma per me è più fuori che dentro. Abbiamo tante partite ravvicinat­e, serve attenzione. Quando abbiamo utilizzato Milinkovic-Savic contro l’Empoli sapevamo di correre qualche rischio: aveva un problemino, ma lui voleva giocare, così come Correa, e già mancavano Immobile e Luis Alberto. Ci fossero stati loro, forse, avrei preso decisioni diverse. A Sergej non è capitato niente di grave, salterà al massimo un paio di partite, ma non lo faremo più. Purtroppo le partite sono state mal distribuit­e».

Insomma: la Lazio ha giocato d’azzardo schierando Milinkovic­Savic contro l’Empoli e l’ha pagata. Ma ora non si vuole sbagliare nuovamente con Immobile. Ciro, dunque, resterà fuori quasi di sicuro, evitando di incrociare quel Siviglia nel quale è rimasto appena sei mesi e ha fallito. Però Monchi, che in Andalusia l’aveva voluto, dal suo osservator­io privilegia­to (tutto romano) elogia il centravant­i: «Immobile è un grande goleador, Milinkovic-Savic è uno dei giocatori più forti della serie A: la Lazio è un avversario temibile per il Siviglia. È un confronto aperto, non vedo una favorita, ma i biancocele­sti sono più forti fisicament­e e andranno arginati. Poi c’è Inzaghi, che sa gestire molto bene il gruppo».

Senza Immobile e Milinkovic­Savic, le minacce principali indicate da Monchi, per la Lazio sarà più difficile, anche perché il Siviglia in attacco fa paura (solo Barcellona e Real hanno segnato più gol nella Liga, ma nei confronti dei madridisti lo scarto è di appena due reti). Inzaghi rivendica la forza della sua squadra: «A differenza dei nostri avversari e di tanti altri, noi ci siamo qualificat­i con due turni di anticipo».

In difesa giocherann­o Luiz Felipe (o Bastos), Acerbi e Radu, con Marusic e Lulic sulle fasce. In mezzo al campo, con Parolo e Leiva, dovrebbe esserci Luis Alberto, mentre Correa sosterrà Caicedo in avanti. L’alternativ­a prevede un uomo di sostanza in più (Cataldi o Badelj), con spostament­o in avanti di Luis Alberto (ed esclusione di Correa).

Lo spagnolo, che a Siviglia è cresciuto, è deciso: «Quella è la squadra del mio cuore, ma darò tutto per eliminarla: voglio solo il bene della Lazio. E non mi interessa in quale ruolo giocherò».

Sono stati venduti 17 mila biglietti, oltre mille dei quali agli spagnoli: la società biancocele­ste sperava in qualcosa di più.

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Mister Simone Inzaghi, 42 anni, alla terza stagione sulla panchina della Lazio. In passato ha allenato la Primavera

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