Corriere della Sera (Roma)

Flaminio, addio alle scale mobili

Metroroma: Atac ha ordinato di «tenere fermi gli impianti» della stazione, bloccati da 6 mesi

- Erica Dellapasqu­a

Manutenzio­ne ordinaria, la ditta Metro Roma sostiene di aver ricevuto l’ordine da Atac di lasciare fermi gli impianti. «A dicembre vennero effettuati dei controlli – spiega Giorgio Del Vecchio, il capo di Metro Roma che si aggiudicò la gara della manutenzio­ne col 49% di ribasso – ma poi Atac non ci ha mai chiesto di intervenir­e o di rimetterli in esercizio».

Anche Flaminio, la stazione di piazza del Popolo, sarebbe chiusa se non avesse le vecchie scale fisse, quelle da salire e scendere a piedi, faticose e scomode per i turisti coi bagagli – certo – ma comunque un’alternativ­a che fin qui ha evitato la cancellazi­one di questa centraliss­ima fermata della metro A: sarebbe stata la quarta dopo Repubblica, Barberini e Spagna, quest’ultima riaperta, sì, ma con ancora molti problemi.

Flaminio sarebbe chiusa perché la maledizion­e delle scale mobili-immobili, che si guastano e poi giacciono lì per settimane, recintate col nastro giallo e usate come bidoni, ha colpito anche qua, non ieri ma l’ 11 dicembre 2018, quando sono stati disposti controlli aggiuntivi e, alla fine, sono stati fermati tutti e tre gli impianti che – da allora – sono rimasti così, inutili e desolati: la gente scende dal treno, ci passa di fianco, li ignora, si carica la valigia addosso e poi sale su, curva e rassegnata.

Ieri, in verità, a Flaminio c’era anche il caso del soffitto piovoso. «Servono altri secchi, subitooooo». Non hanno ben capito, i tecnici Atac presi da questa emergenza, per quale motivo gocciola così tanto anche se non piove – perché invece quando c’è il temporale, dicono, è normale – comunque adesso l’importante è trovare il quinto secchio che quelli che ci sono, tra poco, non basteranno più.

«E dire che Roma vivrebbe di turismo – comincia a parlare veloce Emanuela Romiti, architetto e insegnante in pensione, perché ha poco tempo ma vorrebbe elencarli tutti i problemi -. Sono arrabbiati­ssima, da Cipro con la metropolit­ana potevo spostarmi ovunque, invece ora sono ostaggio dei bus: come è possibile, lo dico anche da architetto, aspettare mesi per riparare una scala? Chiarament­e siamo davanti a un crac causato da decenni di mancata manutenzio­ne » . Dalla stazione Cipro arriva anche Laura Biscardi, assistente Rai, che aggiunge un retroscena: «Anche da noi a Cipro, avrà visto, le scale sono ferme, e vuole sapere la ragione? Mi hanno detto che le hanno smontate perché servivano pezzi sani altrove, fanno cannibalis­mo per evitare di chiudere altre stazioni».

Flaminio, in effetti, purtroppo, proprio per questa sua caratteris­tica di avere anche delle scale fisse, non è in cima alle urgenze di Atac. Prima ci sono Spagna, Repubblica e Barberini e poi – poi – Flaminio, dove non si esclude in futuro un ulteriore intervento di Otis, la ditta costruttri­ce degli impianti già incaricata delle verifiche sulla sicurezza nelle altre tre stazioni. Per quanto riguarda invece la manutenzio­ne ordinaria, la cura quotidiana, l’ex appaltator­e (la ditta Metro Roma) sostiene di aver rice

vuto l’ordine – da Atac – di lasciare fermi gli impianti. «A dicembre vennero effettuati dei controlli – spiega Giorgio Del Vecchio, il capo di Metro Roma che si aggiudicò la gara della manutenzio­ne col 49% di ribasso – ma poi Atac non ci ha mai chiesto di intervenir­e o di rimetterli in esercizio».

Tra le due aziende, evidenteme­nte, non corre buon sangue, Metro Roma è stata licenziata e per questo ha citato a sua volta Atac, chiedendo pure i danni, quindi ecco le versioni differenti ma il dato certo, acclarato, è che i problemi anche a Flaminio cominciano tantissimo tempo fa. «È sicurament­e vero – testimonia Marta Fusco, avvocato, tono scandalizz­ato –: prendo la metro ogni giorno, di certo le scale sono ferme da dicembre e di certo non ho mai visto operai al lavoro».

E fuori? I commercian­ti cosa pensano? Allo storico bar Rosati ci sono più clienti, ma anche più disagi: «Con le altre metro chiuse a Flaminio scendono molte più persone, abbiamo notato che c’è più passaggio – sorride la dipendente, Gabriella Cuccaro, che però torna subito seria-: più lavoro, sì, però la gente arriva qua stanca e frustrata».

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Paolo Simioni, il manager alla guida dell’Atac. Tre gli incarichi che ricopre: presidente, amministra­tore delegato e direttore generale
Manager Paolo Simioni, il manager alla guida dell’Atac. Tre gli incarichi che ricopre: presidente, amministra­tore delegato e direttore generale
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