Stadio, insulti a Mihajlovic: è stato un vigile urbano
Disse «zingaro di m...» al tecnico. «Sapevo che non era un tifoso laziale»
Aveva ragione Arianna Rapaccioni, moglie di Sinisa Mihajlovic, che fin dai primi momenti aveva sospettato che a insultare il marito durante gli scontri fra ultrà laziali e polizia sul lungotevere Diaz prima della finale di Coppa Italia Atalanta-Lazio fosse stato un vigile urbano: il Comando generale ha annunciato di aver avviato un procedimento nei confronti dell’agente.
«Zingaro di m....». Così il vigile, che indossava la divisa e aveva il berretto, aveva apostrofato la bandiera della Lazio e attuale tecnico del Bologna (fra i papabili però per un’eventuale panchina biancoceleste per la prossima stagione) nel tardo pomeriggio del 15 maggio scorso. In un primo momento si era sparsa la notizia che a insultare Sinisa fosse stato un tifoso della Lazio che si stava recando allo stadio Olimpico, fra i cordoni di sicurezza delle forze dell’ordine. Invece non
era così, sebbene lo stesso Mihajlovic nelle prime battute avesse parlato di una lite avuta «con un poliziotto, con casco e manganello». Gli accertamenti della Questura hanno escluso questa possibilità - alcuni agenti in servizio erano peraltro intervenuti per calmare Mihajlovic - e quindi quelli del Comando generale della Municipale hanno consentito di identificare il vigile, in servizio presso il XV Gruppo Cassia: nei suoi confronti ora si esprimerà l’Ufficio del personale del Comune, anche se per ora non è scattata la sospensione. Il comandante Antonio Di Maggio ha espresso a Sinisa le scuse del Corpo, «prendendo le distanze dal comportamento dell’agente, che non rispecchia di certo la professionalità di un’intera categoria di lavoratori, i quali si adoperano ogni giorno per tutelare i cittadini e rendere la Capitale più vivibile, garantendo sicurezza, legalità e decoro». «Sapevo che non poteva essere stato un tifoso della Lazio», aveva sottolineato invece Mihajlovic all’indomani dell’accaduto. Quel pomeriggio fra lungotevere e Ponte Milvio, tre pattuglie della Municipale erano state assalite dai teppisti che avevano dato fuoco a un’auto dei vigili urbani, tentando di linciare il comandante del XV Gruppo Cassia Ugo Esposito, rimasto ferito.
L’agente
Gli aveva gridato «zingaro di m....». Lavora al XV Gruppo e rischia di essere sospeso