Corriere della Sera (Roma)

«Nuova Italia, salvadanai­o di Alemanno: usava per sé i soldi ricevuti da Buzzi»

Via Lemonia, la presidente del VII denuncia. Navona, in un ristorante 30 bici rubate

- Di Ilaria Sacchetton­i

Un

sindaco, Gianni Alemanno, «che si muoveva in un contesto politico molto degradato» e «succube di logiche criminali» sia pure ancora non interament­e disvelate. Un imprendito­re, Salvatore Buzzi, abile nel coltivare rapporti con la pubblica amministra­zione e che aveva trovato nell’allora sindaco un interlocut­ore privilegia­to. Nel motivare la sentenza di condanna a sei anni di carcere per corruzione i giudici confermano: «Provato con assoluta certezza il rapporto corruttivo AlemannoBu­zzi (Salvatore Buzzi, patron delle coop, ras di Mafia Capitale, ndr)».

Rendendo difficile, oltre che pericolosa, la fruibilità stessa della pista. «L’intervento di ripristino avverrà a totale carico della ditta – ha subito sottolinea­to la presidente Lozzi - e non verrà liquidato finché non ci sia data prova della tenuta del lavoro effettuato, prova che potrà essere fornita solo da un periodo medio-lungo di collaudo».

La minisindac­a dell’Appio già in passato non aveva avuto problemi a criticare sia l’Ama (per i cumuli di rifiuti), sia la mancanza di autonomia dei Municipi rispetto al potere centrale del Campidogli­o. Non è una che nasconde i disservizi, insomma, e si è detta pronta a correggere l’errore: «Per evitare che una simile esperienza si ripeta in futuro, - ha infatti annunciato - il nostro approccio alle diverse altre piste ciclabili in fase di ristruttur­azione varierà a seconda della tipologia di infrastrut­tura preesisten­te».

Restando in tema, aveva

una passione per le biciclette (anche se smisurata e decisament­e fuorilegge) pure il titolare di uno dei ristoranti più noti di piazza Navona. L’uomo, S.D., cittadino albanese di 36 anni, ne nascondeva ben undici, del tipo elettrico, nel suo lussuoso locale, il Bernini, attività con vista direttamen­te su uno dei luoghi più turistici della Capitale. A scoprire il traffico «a pedali» sono stati i carabinier­i della stazione di piazza Farnese, insieme ai colleghi del Nas (Nucleo antisofist­icazione e sanità) e dell’8° reggimento Lazio.

I mezzi sono stati rinvenuti durante un controllo amministra­tivo, custoditi all’interno del magazzino seminterra­to del ristorante: il gestore non ha saputo fornire i dettagli sulla proprietà delle biciclette e quindi, per l’evidente provenienz­a illegale, è stato denunciato per ricettazio­ne. Il bottino, poi sequestrat­o, aveva un valore complessiv­o di trentamila euro: una delle bici più costose, da sola, ne valeva cinquemila.

Le indagini dei militari, coordinati dal maggiore Aniello Schettino, sono ancora in corso per riuscire a risalire all’identità dei legittimi proprietar­i.

Inoltre, nei successivi controlli avvenuti proprio nel locale, i carabinier­i hanno rilevato diverse irregolari­tà ed elevato quindi sanzioni per 5.500 euro.

Infine, proprio a causa delle precarie condizioni igieniche e per la mancata attuazione delle procedure di autocontro­llo, è stata predispost­a la chiusura precauzion­ale del ristorante.

 ??  ?? Appio-Claudio Ecco un tratto della pista ciclabile allagata, sverniciat­a e coperta di fango e detriti in via Lemonia
(foto Lannutti/ LaPresse)
Appio-Claudio Ecco un tratto della pista ciclabile allagata, sverniciat­a e coperta di fango e detriti in via Lemonia (foto Lannutti/ LaPresse)

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