Corriere della Sera (Roma)

Gli amici: «Aida, studentess­a molto impegnata»

Aida (nome di fantasia) è stata rappresent­ante di istituto. Nata in Etiopia, poi naturalizz­ata italiana

- Frignani

La responsabi­lità di essere rappresent­ante di classe e il sogno di andare a studiare all’estero con l’Erasmus. Una studentess­a modello che ha lasciato il segno nella sua ex scuola al Tuscolano. È questo il ritratto di Aida - un nome di fantasia - la 21enne vittima domenica notte di uno stupro di gruppo nei pressi dello stadio Olimpico.

La responsabi­lità di essere rappresent­ante di classe e anche il sogno di poter andare a studiare all’estero con il progetto Erasmus. Una studentess­a modello che ha lasciato il segno nell’istituto scolastico che per anni ha frequentat­o al Tuscolano. È questo il ritratto di Aida - un nome di fantasia - la 21enne vittima domenica notte di uno stupro di gruppo alla Camillucci­a, nei pressi dello stadio Olimpico. Sgomento fuori dalla scuola dove la ragazza si è diplomata dopo aver seguito gli studi della sezione a indirizzo turistico. Come anche fra i conoscenti della giovane, soccorsa quella notte con un’ambulanza del 118 e trasportat­a al policlinic­o Gemelli dove i medici hanno fatto scattare il protocollo rosa previsto nei casi di violenza sessuale.

La ragazza vive a Roma da anni insieme con la famiglia di origine etiope. Il padre è un libero profession­ista, i parenti sarebbero in contatto con la nutrita comunità che risiede a Roma ed è molto attiva anche nella difesa dei diritti degli emigrati da Addis Abeba. Dolore proprio fra le associazio­ni che si stanno mobilitand­o per stare vicino alla famiglia della 21enne, in questo momento assistita non solo dalla polizia ma anche da uno psicologo.

Il momento è terribile: la (foto Proto) Capitale, dove Aida è cresciuta e dove ha coltivato le prime amicizie sia nel quartiere Tuscolano sia sui banchi di scuola, si è rivelata all’improvviso pericolosa. Nei prossimi giorni la giovane potrebbe essere sentita di nuovo da chi indaga per fornire ulteriori dettagli sull’incontro con il primo giovane che l’ha poi convinta a seguirlo in una pertinenza, una sorta di gabbiotto, della discoteca The Factory in piazzale dello Stadio Olimpico e quindi l’ha violentata, seguito da altri due complici che lo hanno raggiunto poco dopo.

In pratica Aida è caduta in una trappola dopo aver fatto conoscenza nella stessa serata con il giovane ora ricercato dalla Squadra mobile. Il sospetto è che si tratti di un frequentat­ore abituale del locale notturno, così come la ragazza era andata più volte nella discoteca sempre accompagna­ta dalla sua comitiva di amici. Studenti universita­ri della zona nord della Capitale, ma anche di altri quartieri, come molti degli avventori del locale nei confronti del quale già nei prossimi giorni il questore Carmine Esposito potrebbe prendere drastici provvedime­nti proprio alla luce di quanto accaduto quattro notti fa.

Il sogno Gli amici della 21enne raccontano che sogna di studiare all’estero con l’Erasmus

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Il Factory club

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