Corriere della Sera (Roma)

Elbling, Mughini, Wirth al vernissage in Galleria

- Roberta Petronio Simona De Santis

Siamo ancora lontani dai tramonti tiepidi del maggio romano, ma il vernissage della mostra «Lucio Fontana. Terra e Oro» ha comunque regalato più di un raggio di sole a collezioni­sti, mecenati e visitatori convocati alla Galleria Borghese dalla curatrice, e direttrice del museo, Anna Coliva. Sollevati dall’improvvisa clemenza del meteo, in tanti hanno raggiunto Villa Borghese e riempito le sale alla ricerca dei dipinti legati dal comune colore prezioso, mentre nella sala centrale, davanti alla sequenza di Crocifissi di ceramica, sfilava Giampiero Mughini, con un vistoso soprabito rosso papavero. Evoca la primavera, con toni più sfumati, anche la giacca a fiori di Donatella Dini, arrivata insieme al marito Lamberto. Nel parterre, l’artista Paolo Canevari, l’ambasciato­re tedesco Viktor Elbling con la moglie Nuria Sanz, lo scrittore e fotografo subacqueo Alberto Luca Recchi, Franco Bernabè, presidente della Quadrienna­le di Roma, Flaminia Cerasi, Sabrina Florio, Marion Franchetti, Raffaele Curi, Lorenzo Bassetti, Benedetta Lucherini, Andrea Monorchio e Gitte Andersen, Giovanni Maria Flick, Raffaella Chiariello, Roberto Wirth. L’aperitivo è servito nel giardino sul retro, sotto un elegante (e previdente) gazebo.

di Louis Jouvet (traduzione di Giuseppe Montesano) che, dopo una intensa tournée italiana e internazio­nale che ha registrato un grande successo, a partire dalle date milanesi (la produzione è del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Teatri Uniti), approda al Teatro di Roma (fino al 2 giugno). Tra il pubblico seduto in platea regna un silenzio particolar­e, quasi tensivo, che avvolge, mentre scorre la pièce, la storica sala in largo di Torre Argentina. Si indagano i meccanismi che regolano l’affascinan­te mestiere dell’attore. Sul palcosceni­co di un teatro chiuso, il maestro lavora con i suoi allievi su un classico, il Don Giovanni di Molière, in cerca della verità della rappresent­azione. Servillo e i suoi attori portano il pubblico fin dentro questo «teatro chiuso». In prima fila non distolgono mai lo sguardo Fausto e Lella Bertinotti, l’elegante Lucrezia Lante della Rovere, un po’ più defilata, ma attentissi­ma, Maria Rosaria Omaggio. Nel parterre anche le attrici Sabrina Impacciato­re e Daniela Poggi. Minimo comune denominato­re: la passione per il teatro.

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