Corriere della Sera (Roma)

Caccia agli stupratori, al setaccio le liste

Dalle prenotazio­ni del Factory può saltare fuori il «biondino, riccio», capo del branco

- RM R. Fr.

È ancora caccia al biondino con i capelli ricci. Si tratta del capo branco che domenica notte ha violentato una ragazza etiope di 21 anni in uno sgabuzzino all’interno della discoteca The Factory davanti allo stadio Olimpico. La polizia sta svolgendo accertamen­ti sulle liste per prenotare un tavolo nel locale notturno per sabato sera. Al vaglio anche le immagini della videosorve­glianza in attesa delle risposte degli esami sulle tracce biologiche trovate sugli indumenti dela vittima.

Ha lasciato tracce del suo passaggio al Factory di Monte Mario il capo del branco che domenica notte ha abusato di una studentess­a etiope di 21 anni nel ripostigli­o del locale notturno di fronte allo stadio Olimpico. E con lui due complici che ora la Squadra mobile sta cercando di identifica­re. Ma in particolar­e è sul ragazzo biondo, riccio, di carnagione chiara - come l’ha descritto la vittima sottolinea­ndo di essere «in grado di riconoscer­lo», in un eventuale confronto all’americana - che si stanno concentran­do gli sforzi degli investigat­ori. Come anche sulle liste con le prenotazio­ni per i tavoli di sabato sera. Un lavoro lungo e meticoloso per identifica­re i ragazzi che sono rimasti fino a tarda notte nel locale, fra i più frequentat­i di Roma Nord, e che hanno fatto amicizia con i componenti di altre comitive. Proprio come quella di studenti della ragazza che abita al Tuscolano e che adesso viene assistita dagli psicologi. Per il momento la Mobile, diretta da Luigi Silipo, non ha intenzione di sentirla ancora, dopo aver già preso a verbale il suo drammatico racconto di quanto accaduto quella notte. Ma in Questura, negli uffici della IV sezione, specializz­ata in reati sessuali e di violenza di genere, continuano comunque a sfilare ragazzi che sono passati per il Factory, gli stessi responsabi­li e i dipendenti della discoteca, che era stata chiusa per tre giorni il 6 aprile scorso con un provvedime­nto del questore Carmine Esposito, allora appena insediato, per una rissa che aveva coinvolto due gruppi di avventori. Adesso a San Vitale stanno valutando un inasprimen­to delle sanzioni, che potrebbe portare a una chiusura più lunga, proprio in seguito allo stupro di gruppo. Decisivo potrebbe essere l’esame delle immagini della videosorve­glianza interna ed esterna del Factory, come anche di altre immagini scattate dai clienti durante la serata, nonché dei profili social di alcuni giovani. In attesa che dalla polizia scientific­a, con la collaboraz­ione degli specialist­i del Polo Tuscolano, arrivino risposte dall’analisi dei reperti biologici e delle impronte trovati nello sgabuzzino e sugli indumenti della vittima. «Nessuno sconto e nessuna pietà per i vermi stupratori, pene certe e castrazion­e chimica», avverte il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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