Corriere della Sera (Roma)

Il tweet di Stefàno: questi mezzi hanno un potenziale

Il consiglier­e 5S li aveva difesi dopo che un utente si era lamentato del fatto che fossero usati

- Lilli Garrone

Li avevano chiamati «Gulliver», come l’eroe del romanzo di Jonathan Swift , perché pur essendo piccoli erano considerat­i dei giganti del trasporto pubblico. Ai tempi dell’acquisto, correva l’anno 2010, sono costati 250 mila euro ognuno. L’esauriment­o delle batterie elettriche, però, li aveva fatti sparire dalle strade nell’ottobre del 2017.

Adesso erano tornati in attività da dieci giorni, ovvero da lunedì 13 maggio, in contempora­nea con l’avvio della ZtlA1. L’annuncio del loro ritorno è stato dato dalla sindaca Virginia Raggi con una certa euforia: «Finalmente tornano i minibus elettrici a Roma. Abbiamo lavorato tanto ed è una scommessa che è stata vinta». E anche l’ex presidente della commission­e mobilità, Enrico Stefàno, li ha difesi a spada tratta: in uno scambio di tweet con alcuni utenti che si sono lamentati di doversi accontenta­re di mezzi già usati la sua risposta è stata: «Sono mezzi che hanno ancora un enorme potenziale. Discorso senza senso sinceramen­te».

Poi, in poco più di una settimana, un guasto e un incendio. Eppure per i minibus c’è stato un grande sforzo finanziari­o da parte dell’Atac. Il bando di gara infatti ha previsto varie voci per un importo di dieci milioni di euro (per la precisione 10.824.767): quasi cinque per il servizio di manutenzio­ne full service per sei anni; tre milioni 660 mila per il revamping dell’intera flotta di 60 mezzi; due milioni 400 mila per la fornitura delle batterie; un milione 260 mila per la riparazion­e dei telai. E nel contratto è stata anche prevista la possibilit­à di acquisto di nuove batterie per due milioni di euro. La gara è stata vinta da una Rti (Raggruppam­ento temporaneo di imprese) di Guidonia costituita dalla Pagliani service srl, officina specializz­ata nella riparazion­e di autobus, e dalla Mesar srl, società di progettazi­one elettronic­a, che si sono aggiudicat­e il bando con un ribasso del 15 per cento.

Nel contratto si è stabilito che nel 2019 sarebbero stati 25 i minibus in servizio, per un importo di circa due milioni e mezzo, per arrivare nel 2020 a buona parte dell’intera flotta. Un accordo rispettato, perché i primi mezzi sarebbero dovuti rientrare in servizio nella primavera di quest’anno e così è stato: attualment­e ne sono in attività cinque sulla linea 119. Non appena gli altri saranno pronti si arriverà a un totale di 25 minibus, che entro l’estate saranno in servizio anche sulla linea 117, quella destinata a passare per il rione Monti.

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Campidogli­o Enrico Stefàno, ex presidente della commission­e Mobilità

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