Cocktail e champagne per i sabato da sballo nel locale della Roma bene
«La migliore discoteca di Roma nord». Così viene presentato sul sito il Factory Club (ex Chalet del Bosco), il locale davanti allo stadio Olimpico dove all’alba di domenica scorsa sarebbe stata violentata Aida (nome di fantasia), una ragazza etiope di 21 anni diplomata in una scuola del Tuscolano dopo aver seguito gli studi della sezione a indirizzo turistico.
Il presunto stupro, compiuto da un giovane che avrebbe adescato Aida in pista, sarebbe avvenuto in un gabbiotto all’esterno della discoteca grazie all’aiuto di due complici mentre all’interno ballavano più di cinquecento persone. Liceali, universitari, ma anche turisti stranieri riuniti per «l’Hit Mania Tribute», un sabato notte da sballo con ingresso omaggio in lista e con musica commerciale anni ’90 e successi del momento che piace tanto ai figli della Roma bene, come viene puntualmente documentato sui social network. Su Facebook e Instagram infatti si vedono braccia in aria, cocktail in vista e secchielli con fiammelle e bottiglie di champagne.
All’ingresso c’è una selezione, «ma per fare numero e riempire la pista da ballo ammette in anonimato un pr - non si bada troppo a chi entra». Il caos avviene soprattutto all’esterno, proprio dove si sarebbe consumata la violenza. All’inizio di aprile la questura aveva disposto tre giorni di chiusura per «motivi di ordine pubblico». Nel provvedimento venivano elencati alcuni episodi: danni alle auto in sosta in parcheggio selvaggio, liti tra giovani ubriachi, orari di chiusura non rispettati. La proprietà aveva declassato tutto però a semplici «problemi burocratici».
La discoteca dopo lo stop forzato aveva riaperto. Il presunto stupro ora pone alcuni dubbi sulla mancanza di controlli e su quello che accade solitamente all’interno e all’esterno del locale.
Stasera e domani erano previsti gli ultimi due appuntamenti della stagione invernale. Ma la proprietà, con un post su Facebook, comunica che «dopo gli ultimi fatti di cronaca, il Factory Club, in segno di rispetto e solidarietà, ha deciso volontariamente di non aprire la discoteca questo weekend». La decisione anticipa eventuali provvedimenti da parte del questore Carmine Esposito, che nel frattempo è alla ricerca del giovane sospettato, forse abituale frequentatore del locale così come lo era Aida.
In ogni caso chi era presente giura di non essersi accorto di nulla. Serena, una ragazza alla sua prima volta nella discoteca, appare sorpresa: «Alcuni amici mi avevano raccontato di alcune risse, soprattutto all’ingresso, ma sabato scorso non è successo nulla di tutto questo. Anzi, mi
Lo stop La Questura potrebbe chiudere il locale, che comunque stasera e domani non aprirà
Francesca «Dentro c’erano ragazzi ubriachi che ci provavano in modo aggressivo»
è sembrata una serata tranquilla». Ornella non ha visto «nulla di strano». Marco e Luca, diciottenni che avevano prenotato un tavolo nel privé, al termine della serata si sono fermati al furgoncino che vende panini, parcheggiato nel piazzale: «Veniamo spesso, è il nostro locale preferito. Ogni tanto c’è un po’ di caos, qualche litigio, ma tutto nella norma. Più o meno quello che avviene in altri posti. La notizia dello stupro ci ha davvero sconvolti». Non sembra stupita invece Francesca, ventunenne studentessa di medicina: «Dentro c’erano ragazzi ubriachi che ci provavano in modo aggressivo. Infatti verso le tre sono andata via. Adesso, dopo quello che è accaduto - conclude - non ci tornerò mai più».