«Io, un milanese a Ostia, un posto da sogno»
J-Ax in concerto in piazza dei Ravennati per il Red Party Algida a sostegno dei disabili
«Ci voleva un milanese per parlar bene di Ostia e spiegare quanto sia un posto speciale e quanto siete fortunati voi romani!». Senza falsa retorica, di fronte all’entusiasmo contagioso di J-Ax, bisogna ammettere che non ha tutti i torti.
Il rapper italiano per antonomasia (Alessandro Aleotti, classe 1972, milanese, di borgata, con una carriera di successi — musicali e non solo — praticamente senza inciampi) questa sera sarà il protagonista, proprio a Ostia, del Red Party organizzato da Algida. Un evento aperto a tutti (in programma dalle 16 in piazza dei Ravennati) a sostegno di Anffas Onlus per la promozione e la tutela dei diritti dei disabili, a livello nazionale ed europeo, e di due interventi sul territorio a favore dell’inclusione sociale e delle persone con disabilità: l’installazione di giostre inclusive nel Parco canale dello Stagno di Ostia e la donazione di nuove strutture per favorire la socializzazione e l’inclusione al Porto di Ostia.
Non poteva esserci testimonial migliore di J-Ax (che ha
❞ Il mare di Roma... Voi lo bistrattate. Ok non sono i Caraibi, ma la Florida non è mica tanto meglio
voluto donare il suo compenso all’iniziativa), autore di uno dei tormentoni dell’estate 2019 intitolato, appunto, Ostia Lido. «Io ci sono cresciuto in periferia, a Milano, e non c’era il mare. Fidatevi: una periferia così per noi era un sogno! Per questo negli anni Novanta, quando ho conosciuto Ostia, me ne sono innamorato all’istante — racconta — C’erano le feste sulla spiaggia, indimenticabili bagni di notte, le mangiate di pesce con la frittura più buona della vita. E io non sono un mangione, ma quando arrivo a Ostia mi si scatena la fame, a qualsiasi ora. Poi le persone hanno quel senso dell’umorismo romanesco, irresistibile. E il mare. Voi romani lo bistrattate… ok non sono i Caraibi, ma la Florida non è mica tanto meglio. E poi basta con questa storia che è lontana dal centro! Quando sto a Roma ci metto quarantacinque minuti per andare dovunque: prendi la macchina e quando la parcheggi ecco che sono passati».
Difficile contraddirlo. «La delinquenza invece io non l’ho mai percepita — assicura — Certamente c’era negli anni Novanta e c’è anche oggi, esattamente come accade in tante periferie italiane. Eppure Ostia rimane un posto speciale. Almeno nel mio cuore». Come testimonia il video da quasi 49 milioni di visualizzazioni su YouTube che accompagna il brano (triplo disco di platino) in cui dice: «Miami è piena di influencer. Bali? Zeppa di cantanti indie, non mi sento a mio agio. A Formentera troppi calciatori. Se devi andare in vacanza, meglio Ostia Lido». E con lui sul set ha voluto molte facce romane, note e meno note, dai fratelli star del web Le Coliche alle ragazze de «’na bira e ’n calippo» fino a un gruppo di ultrasessantenni di una scuola di ballo local (che oggi saliranno sul palco con lui).
«Le vacanze però quest’anno le ho fatte a Jacksonville, cittadina di mare americana dov’è nata mia moglie — confessa — e nessuno mi riconosce. Qui faccio quello che in Italia non posso: arrivo in spiaggia carico come un qualunque papà, tra asciugamani, formine per la sabbia, termos. Poi di nuovo al lavoro: il segreto di quasi trent’anni di rime di successo è ascoltare molta musica, sempre di più. Passo il tempo libero in studio di registrazione, per evolvermi coerentemente senza ripetermi. Sono un artigiano della musica. Il nuovo album è quasi finito e tra poco ricomincio il tv show All together Now. Intanto oggi si fa del bene. E si mangia frittura».