Immondizia in strada e netturbini in sciopero il 20
Cumuli da Prati all’Eur. In pieno caos la raccolta differenziata ai commercianti
Caos sulle strade per la raccolta differenziata insufficiente ai commercianti . L’appalto esterno di Ama da 131 milioni di euro affidato a 4 ditte tra cui Multiservizi, Isa e Seam non funziona e la aziende dovranno licenziare 100 dipendenti perché non riescono a far quadrare i conti. I sindacati Cgil, Cisl e Fiadel che sostengono i lavoratori hanno proclamato lo sciopero degli operatori ecologici delle ditte private per il 20 settembre.
«L’appalto è fatto male, basato sulle utenze che non corrispondono» attaccano i sindacalisti.
Altra difficoltà riguarda la carenza degli impianti e Ama dovrà acquistare o affittare un tritovagliatore per sostenere quello di Ostia. Il sito dove collocarlo potrebbe essere ad Acilia o a Rocca Cencia.
Strade invase dalla spazzatura in Prati, via Baldo degli Ubaldi e via Aurelia come nei quartieri a Est e Sud della Capitale. I rifiuti abbandonati a terra, fuori dai cassonetti, sono da allarme rosso come lo scorso giugno. Il caos principale riguarda la raccolta differenziata ai commercianti che si va a sommare alle difficoltà di Ama per la carenza di impianti di smaltimento (Tmb) e conferimento (discariche e inceneritori). La municipalizzata in breve dovrà acquistare o affittare un tritovagliatore che aiuterà quello di Ostia, che sarà probabilmente ad Acilia.
Intanto la raccolta differenziata ai commercianti è in tilt. Effettuata da un appalto esterno di Ama (costo 131 milioni per 3 anni) riguarda 4 ditte tra cui Multiservizi, Isam e Sea che stanno per licenziare circa 100 dipendenti perché non riescono a far quadrare i conti. Gli appalti al massimo ribasso li hanno strangolati e Sea ha aperto un contenzioso con Ama mentre Isam ha già dichiarato che lascerà l’appalto. Per questo gli operatori ecologici delle ditte vanno allo sciopero con Cgil, Cisl e Fiadel il prossimo 20 settembre.
«L’appalto che doveva aumentare la differenziata ed essere efficace sta producendo disservizi e licenziamenti attacca Natale di Cola della Fp Cgil -. Ci aspettiamo che Ama faccia una revisione del bando». Il servizio super tecnologico per mappare le utenze (e offrire in futuro il pagamento Tari in funzione dei rifiuti prodotti) è stato esteso da 20 mila a 85 mila commercianti un anno fa, quando lo presentò la stessa sindaca Raggi insieme all’ex ad di Ama, Lorenzo Bagnacani. «L’appalto è basato sul numero di utenze che non corrisponde, invece andrebbe modulato sul peso dei rifiuti», incalza Silvano Quintarelli della Fiadel.
Ieri all’angolo di via Po con corso d’Italia i vigili urbani sono arrivati muniti di mascherina. «C’è un fetore nauseabondo», denunciavano i residenti. Nella zona ci sono ristoranti, bar e negozi oltre ad uffici con migliaia di impiegati. All’arrivo gli agenti della municipale hanno trovato avanzi di pesce e altro materiale organico accanto ai cestoni chiusi con i lucchetti per plastica, carta, vetro, organico e gli altri rifiuti di negozi e commercianti. E grossi cartoni erano accatastati sui cassonetti dei residenti. «Di chi è il materiale qui fuori?», ha chiesto un vigile al titolare del bar all’angolo. L’esercente mostrando i suoi sacchi nel retrobottega ha replicato: «È una settimana che tengo i rifiuti dentro al locale perché non passa nessuno a ritirarli». E poi ha aggiunto: «Pago 4.000 euro di Tari all’anno per un servizio che non esiste». Tra gli altri negozianti stessa lamentela: «Alla chiusura serale metto i sacchi fuori dal negozio, ma la mattina li ritrovo allo stesso posto».
Intanto la Regione ha revocato l’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale all’impianto Tmb di Ama, distrutto dal rogo in via Salaria lo scorso dicembre. «Auspico che Ama proceda in tempi brevi alla bonifica per migliorare sicurezza e vivibilità» ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Massimiliano Valeriani.