Truffa a turisti: hacker vende falsi soggiorni
Truffava ignari turisti che gli versavano caparre per case vacanza e per soggiorni in hotel. Ma anche per viaggi all’estero, come in Costa Azzurra, per pacchetti inesistenti. Era questa la specialità dell’hacker arrestato dalla polizia postale al termine di indagini durate due anni, coordinate dal pm Eugenio Albamonte. Oggi l’interrogatorio di garanzia.
Non aveva un ufficio, tantomeno un covo. Per truffare migliaia di euro a ignari turisti e sparire nel nulla, gli bastavano un computer portatile e tanta abilità nello smanettare davanti allo schermo. Un hacker a tutti gli effetti, che almeno per due anni ha raggirato decine di persone facendosi pagare caparre o interi importi di case vacanza, soggiorni in hotel, viaggi all’estero - come in Costa Azzurra -, anche per assistere alle partite di calcio di squadre italiane. E a queste vittime vanno aggiunte quelle che si sono viste prosciugare il plafond delle carte di credito, utilizzate dal truffatore entrato chissà come (forse dopo averli comprati lui stesso sulla Rete) in possesso dei codici per fare acquisti e pagamenti on line. Non è stato facile per gli investigatori della polizia postale, coordinati dal pm Eugenio Albamonte, ricostruire l’attività dell’hacker, F.C., 40 anni, che si spacciava per agente di viaggi. Così, sul web, ma anche con il semplice passaparola, agganciava le vittime con pacchetti vacanze a prezzi stracciati, facendosi pagare anticipi sostanziosi e scomparendo subito dopo dalla circolazione. Il raggiro si basava anche su annunci pubblicitari su siti creati ad arte, con finte agenzie turistiche. Scatole vuote usate come esche, corredate da immagini di immobili in località di vacanza realmente esistenti. Non solo. Il 40enne riusciva anche a infiltrarsi nei sistemi informatici dei grandi alberghi riuscendo a intercettare le comunicazioni fra l’amministrazione e i potenziali clienti: in questo caso riusciva a sostituirsi ai responsabili degli hotel, facendo accreditare sul suo conto gli anticipi di denaro per i soggiorni prenotati. I malcapitati scoprivano di essere stati truffati solo quando arrivavano in albergo. Oggi F.C., rinchiuso nel carcere di Regina Coeli, comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.